rotate-mobile
Politica

Decaduto per la Severino, Federighi: "Un'interpretazione soggettiva"

L'ormai ex capogruppo di FI si autosospende anche dagli incarichi di partito: "Pronto a far valere le mie ragioni"

"Un'interpretazione soggettiva della legge Severino". Così l'ormai ex capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Raffaello Federighi, etichetta l'istruttoria del prefetto di Terni, Paolo De Biagi, che ha portato alla richiesta di decadenza per una sentenza passata in giudicato. Lo scrive nella lettera inviata al presidente del Consiglio, Ferranti, alla coordinatrice regionale di Fi, Catia Polidori, a quello provinciale, Sergio Bruschini, e a quello comunale, Stefano Fatale.

"Sostenuto dai miei legali - afferma Federighi - dissento da queste conclusioni ma, ovviamente, il mio primo pensiero è tutelare le Istituzioni, pertanto, nell’attesa di contestazioni e/o provvedimenti formali, dai quali mi tutelerò in tutti i modi e le sedi che la Legge consente, con la presente e ad ogni effetto, mi autosospendo, a titolo di cautela, da ogni carica pubblica e di partito che, allo stato attuale, ricopro.  Sono fiducioso nella Giustizia, alla quale come sempre mi affido, per la risoluzione di una vicenda assolutamente spiacevole, per me, la mia famiglia, i miei amici e tutte le persone che mi hanno onorato con il loro consenso". 

Un autosospensione che, almeno per quanto riguarda il Consiglio, lascia il tempo che trova visto che l'assemblea di palazzo Spada ha già messo in calendario per il 17 settembre la discussione sulla decadenza di Federighi e la surroga con la prima dei non eletti, Valeria D'Acunzo. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Decaduto per la Severino, Federighi: "Un'interpretazione soggettiva"

TerniToday è in caricamento