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Asm-Acea, affare fatto. La maggioranza: operazione rilevante. L’opposizione: via libera alle bollette pazze

Il consiglio comunale di Terni approva la vendita di quote del Servizio idrico integrato alla multiutility romana. Ecco come è andata la votazione. Cecconelli (Fd’I): troppo ostruzionismo. Simonetti (M5S): atto scellerato

Con 19 voti a favore (Lega, Fdi, Fi, Terni Civica, Musacchi), 10 contrari (M5s, Pd, Terni Immagina, Senso Civico. Fiorini, Leonelli) e 2 astenuti (Orsini, Pincardini) il consiglio comunale di Terni ha autorizzato Asm alla cessione del 15% delle proprie azioni del Servizio idrico integrato per un controvalore pari – almeno – a 6.041.000 euro. Il pacchetto azionario finirà nella disponibilità di Umbriadue servizi idrici – controllata da Acea - che ha manifestato l’intenzione di esercitare il diritto di prelazione di cui gode in quanto già socia della Sii. L’operazione porterà dunque la partecipazione di Umbriadue nella Sii dal 25% al 40%.

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“Si tratta di un atto importante sotto molti profili, che rimette ordine nelle criticità che si sono verificate oltre 20 anni fa alla creazione del Servizio idrico integrato. Con l’atto di oggi – ha spiegato nell’illustrazione dell’atto l’assessore alle partecipate, Orlando Masselli - si prevede una modifica delle quote sociali con un incremento a favore del socio operatore privato a suo tempo individuato. Asm, detentrice del 18% del capitale sociale cede il 15% a Umbriadue. Le funzioni e il ruolo del pubblico non vanno però a modificarsi, continuano ad essere quelle previste al momento della composizione della società. Mantiene i 6/9 del cda, Asm mantiene il suo delegato e il potere del controllo societario attraverso la nomina dei revisori dei conti, l’amministratore dovrà riferire sullo stato della Sii trimestralmente ai soci pubblici. Umbriadue verserà nelle casse di Asm oltre 6 milioni di euro. Inoltre i comuni soci pubblici avranno la restituzione di canoni e quote di mutuo pari a 10,5 milioni, Asm avrà come rimborso 4 milioni. Non cambia il contratto di servizio nei confronti della nostra partecipata – Asm -  nei confronti di Umbriadue. Le modifiche statutarie previste oltre a rafforzare il controllo pubblico, prevedono la redistribuzione dei poteri tra amministratore delegato e direttore generale, con l’istituzione della figura di un direttore tecnico in capo al socio pubblico, nominato su proposta di Asm che è il manutentore della rete. Epocale poi – ha aggiunto Masselli - la modifica dello statuto per quanto riguarda la cancellazione della responsabilità solidale dei soci, cosa che libera i comuni dal ripristino della liquidità”.

Soddisfatto il capogruppo di Fratelli di Italia, Maurizio Cecconelli: “Si tratta di una operazione rilevante per lo stato di salute delle aziende pubbliche coinvolte e per i comuni che compongono il consorzio della Sii, condotta da una maggioranza consapevole e coesa. L’unica nota negativa è che ieri il consiglio comunale ha raggiunto livelli di ostruzionismi, in contrasto con una operazione importante, una brutta pagina dell’opposizione che ha dato vita a una battaglia estenuante sulle procedure, senza avanzare alcuna controproposta”.

Parla di operazione scellerata Luca Simonetti, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle: “Dalla maggioranza arriva il via libera alle bollette pazze. Dopo i salassi ed i conguagli di questi ultimi mesi, il Comune di Terni dà il via libera alla Sii a mettere le mani in tasca direttamente ai cittadini senza più passare per i comuni. Con il nuovo statuto e l’abolizione dell’articolo 8 questa sarà nel medio periodo l’amara realtà. Bastava studiare e fare uno più uno per capire questa banalità. Un atto scellerato, votato dai consiglieri di maggioranza di Lega, Fratelli d’Italia e liste civiche, tutti rassicurati e presi per mano da ex consiglieri del Pd, che alla fine si sono astenuti lasciando gli altri alle loro responsabilità. Da quando questa operazione era stata fermata dai cittadini si è susseguito un colpo di teatro dietro l’altro per portare il controllo dell’acqua pubblica ad Acea. Una maggioranza che esce sconfitta moralmente da questo voto e che condanna la città per altri 11 anni a subire politiche aziendali che hanno sempre rappresentato per i ternani una sorta di girone dantesco. Ne esce delegittimato un sindaco che smentisce le promesse fatte solo un anno fa, costretto a nascondersi dietro un monitor ed applicare il distanziamento sociale dalla città distratta e preoccupata per l’emergenza sanitaria che sta tornando a crescere”.

“Col favore delle tenebre – commenta il consigliere di Senso civico, Alessandro Gentiletti - la maggioranza è riuscita ad approvare la delibera di cessione delle quote di acqua pubblica, mediante una seduta del Consiglio comunale telematica durata più di 8 ore e dopo una intensa ed estenuante battaglia data da tutte le opposizioni. Col favore delle tenebre, viene inaugurata la stagione delle privatizzazioni che non perseguono alcun interesse pubblico. Nel cuore della notte, senza che il sindaco abbia proferito parola durante la seduta. Questa è la destra al potere. Quella che si definisce pure sociale ma che privatizza fuggendo dai cittadini. Col favore delle tenebre”.   

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