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Asm-Acea, un’incognita da trenta milioni di euro: tutti i dettagli dell’accordo per la cessione delle azioni

Giovedì la terza commissione del Comune di Terni discute la proposta di vendita. Documenti, relazioni e pareri: ecco cosa cambia per il Servizio idrico integrato

Sulla carta, l’operazione Asm-Acea, ossia la vendita di una parte del pacchetto azionario che l’Azienda municipalizzata di Terni detiene all’interno del Sii, il Servizio idrico integrato, potrebbe anche sembrare un capolavoro. Ma sempre dalle carte – quelle che i membri della terza commissione consiliare di Palazzo Spada hanno analizzato in vista della riunione di giovedì pomeriggio che servirà, appunto, a discutere di questa cessione – qualche perplessità emerge. E non ha nulla a che fare col dibattito su acqua pubblica o privata. No, è una questione di soldi. Che rischia però di riflettersi su tutti, istituzioni e utenti compresi.

La relazione

I dettagli dell’operazione sono illustrati nella relazione che Asm invia al Comune di Terni il 30 settembre 2020. La premessa spiega che “il consiglio di amministrazione di Asm ha assunto la deliberazione 160 del 25 novembre 2019 con la quale prevede di cedere una parte importante (15%) della propria partecipazione in Sii in favore del socio privato Umbriadue e di approvare talune modifiche allo statuto del Servizio idrico integrato (...). La cessione delle azioni – spiega il documento - è un’operazione che assicura, da una parte, il riequilibrio finanziario della Sii e, dall’altra parte, di Asm Terni. Questo perché la cessione delle azioni si inserisce in un contesto di impegni della Umbriadue che non si esauriscono nel versamento alla Asm del corrispettivo del valore stimato delle azioni della Sii”.

E infatti, dalla delibera del consiglio di amministrazione di Asm Terni risulta che “la cessione del 15% del capitale della Sii viene subordinata alla condizione che Umbriadue, tramite l’intermediazione di Acea (che la controlla) corrisponda per l’acquisizione della partecipazione azionaria di Asm l’importo congruo individuato dalla perizia di stima pari ad euro 6.041.000. L’offerta attuale di Umbriadue prevede un importo pari a 6.100.000 euro; corrisponda ad Asm il rimborso anticipato di parte del finanziamento soci per 4 milioni di euro; provveda al rimborso dei canoni arretrati dei comuni per circa 10 milioni di euro, tra i quali anche il Comune di Terni; provveda alla copertura del fabbisogno investimenti 2019, ad integrazione delle risorse del cashflow operativo, almeno fino a 15,5 milioni di euro; si impegni a mantenere l’attuale ripartizione delle attività ad oggi affidate ad Asm anche dopo la cessione del 15% delle sue quote per tutta la durata della concessione (fino al 31 dicembre 2031) onde consentirle di mantenere un fatturato non inferiore a quello attuale rivalutato”.

Per questo Asm nella relazione spiega che l’operazione può “configurarsi come vantaggiosa sia per gli aspetti economici che patrimoniali e finanziari anche in chiave prospettica nonché vantaggiosa per le comunità di riferimento in termini di resa di servizio”.

La lettera di Umbriadue

Qualche giorno prima - è il 16 settembre - il presidente di Umbriadue, ingegner Salvatore Pipus, aveva inviato una formale “manifestazione di interesse” ad Asm Terni relativa alla acquisizione di 2.930.400 azioni della Sii rappresentanti il 15% del capitale sociale. “Al fine di agevolare l’operazione - scrive Pipus - si propone una nuova offerta di acquisto” che è pari all'importo rilevato da Asm Terni, ossia 6,1 milioni di euro.

“Ovviamente - prosegue la comunicazione - la concreta fattibilità dell'operazione è condizionata dall’approvazione da parte dell’assemblea straordinaria della Sii delle modifiche statutarie necessarie al consolidamento del suo bilancio in Acea e del connesso riassetto organizzativo da parte del consiglio di amministrazione”.

Oltre alle modifiche societarie e statutarie, la missiva del presidente di Umbriadue non fa però alcun riferimento agli altri nodi dell’operazione citati da Asm.

Le richieste del Comune

Il primo ottobre, dopo avere ricevuto la relazione di Asm, la Direzione ambiente di Palazzo Spada invia alla municipalizzata una “richiesta di integrazioni” alla stessa relazione tecnica. Chiedendo, in particolare, di “esplicitare quali accordi siano intervenuti per la rimodulazione della copertura del fabbisogno investimenti 2019, producendo ove disponibile la relativa documentazione e/o corrispondenza”.

Gli uffici di Palazzo Spada chiedono anche di “dettagliare quali interventi già previsti nel piano investimenti 2019 ed eventualmente non realizzati troveranno attuazione nell'ambito della suddetta copertura finanziaria e per quale quota spesa” e di “dettagliare” ancoragli interventi del piano investimenti 2020-2023.

Le integrazioni di Asm

Lo stesso primo ottobre, la Municipalizzata risponde alle richieste di Palazzo Spada. “L’avvio delle interlocuzioni tra le parti coinvolte per la cessione delle quote azionarie pari al 15% del capitale sociale da Asm ad Umbriadue e al consolidamento del bilancio di Sii in quello di Acea – spiega il documento - risale ai primi mesi dell’anno 2019. In quelle fasi, il socio privato aveva determinato al netto del prezzo di cessione del pacchetto azionario in 21 milioni di euro l’investimento per il perfezionamento dell’operazione da destinarsi nel seguente modo: rimborso dei canoni arretrati dei comuni pari a circa 10 milioni; rimborso anticipato ad Asm di parte del finanziamento soci del 2013 per 4 milioni; destinazione della parte rimanente a copertura del fabbisogno di investimenti per circa 7 milioni. A seguire, visto anche il protrarsi dei tempi necessari per l’operazione stessa, il socio privato si è fatto promotore presso gli istituti bancari per la costruzione di una più ampia operazione di finanziamento volta a soddisfare il totale fabbisogno finanziario della società e a garantire la capacità di realizzazione degli investimenti pianificati”.

A questo punto entrano in scena le banche, ossia Bnl e Ubi che si sono rese “disponibili a finanziare, congiuntamente ad Umbriadue, la Sii con una linea di 30 milioni (10 milioni da parte di Bnl, 10 milioni da parte di Ubi e 10 da parte di Umbriadue) a condizione della conclusione dell’intera operazione e con la garanzia di Acea”.

Quindi, una parte dell’operazione si risolverà con il versamento di dieci milioni di euro da Umbriadue nelle casse di Asm. Ma per il resto, la Sii potrà ottenere una “linea di credito”, ossia un mutuo, grazie alla garanzia di Acea.  

Come cambia il Servizio idrico integrato

Ad oggi, la composizione del Sii è la seguente: Comune di Terni 18%, Asm 18%, Aman 6%, Umbriadue 25%, altri Comuni 33%. Il perfezionamento dell’operazione di cessione cambierebbe la geografia in questo modo: Comune di Terni 18%, Asm 3%, Aman 6%, Umbriadue 40%, altri Comuni 33%. Con due incognite legate, la prima, al futuro di Aman, società ad oggi partecipata da alcuni comuni dell'Amerino, con Amelia socio di maggioranza al 66%, che Asm aveva in programma di assorbire ma su cui sembrava ci fossero anche gli interessi di Acea. La seconda, al futuro di Sii. La convenzione per la gestione del servizio scadrà il 31 dicembre 2031, da statuto la società resterà in essere fino al 31 dicembre 2035. Ma con quali equilibri, è tutto da scoprire.

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