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Cronaca

Auto no cost, oltre il danno anche la beffa: si rischiano pure multe salate

La pubblicità sulle vetture private è vietata dal codice della strada. In Puglia le prime sanzione da più di 430 euro, nel Ternano cominciano i controlli

Ad Acquasparta sembra che i vigili urbani stiano cominciando a muoversi. A Lecce, in Puglia, alcuni automobilisti sono stati già sanzionati. Perché il codice della strada vieta la pubblicità sulle auto private. E quindi, oltre al danno di non avere ricevuto il rimborso dei canoni versati negli ultimi sette/otto mesi, gli automobilisti che si sono affidati al sistema “no-cost” adesso rischiano anche la “beffa” della sanzione amministrativa.

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Il divieto è spiegato in maniera piuttosto chiara dall’articolo 57 del decreto del Presidente della Repubblica numero 495 del dicembre 1992 che riprende l’articolo 23 del codice della strada (“Pubblicità sui veicoli”). Questo il testo:

“(…)Sulle autovetture ad uso privato è consentita unicamente l'apposizione del marchio e della ragione sociale della ditta cui appartiene il veicolo”.

Le scritte promozionali che campeggiano dunque sulle auto del sistema no-cost sono fuorilegge. Perché la vettura è “privata”, ossia appartiene al cliente che ha firmato il contratto di leasing con la finanziaria e che, a fronte dello scambio pubblicitario, dovrebbe ottenere un rimborso dei canoni mensili versati per il pagamento rateale in cui è stato frazionato il costo complessivo della vettura, oltre a circa 6.400 versati per “entrare” nel meccanismo.

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“Applichiamo il codice della strada che vieta espressamente la pubblicità sulle autovetture. Abbiamo richiesto anche il parere del ministero delle Infrastrutture che ci ha dato ragione, confermando che la nostra attività di vigilanza è conforme alla legge”, ha spiegato nei giorni scorsi il comandante della polizia municipale di Lecce, Donato Zacheo, ospite della trasmissione televisiva Mi manda Raitre che ha dedicato un approfondimento al caso delle vetture no-cost.

Se dunque, l’interpretazione del codice si traduce nelle multe pugliesi, significa che tutti i proprietari delle vetture con la pubblicità del no-cost sono a rischio a multa. Con contravvenzioni dall’importo tutt’altro che contenuto: per i trasgressori le sanzioni ammontano infatti a 431 euro. Una cifra considerevole, che va a fare il paio con diversi mesi di rimborsi non incassati. E che rischia di trasformare l’affare del no-cost in un vero e proprio fallimento.

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