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“Quando avevo zero anni”, un bambino racconta la vita prima di nascere:: i “Ricordi del Paradiso“

La rubrica di Simone Coglitore: “Essere consapevoli delle nostre origini spirituali è fondamentale per comprendere chi siamo e ritornare in contatto profondo con la nostra anima"

Come ho scritto all’inizio di questa rubrica, la visione olistica dell’uomo lo considera in tutte le sue parti: corpo, mente e anima.
Essere consapevoli delle nostre origini spirituali è fondamentale per comprendere chi siamo e ritornare in contatto profondo con la nostra anima.
In questo articolo ti riporto una breve storia dei ricordi di un bambino nella vita prima della nascita, tratta dal libro Ricordi del Paradiso di Wayne Dyer.

“I bambini sono le creature più vicine a Dio”. Certo di questa verità, Wayne Dyer ha invitato i genitori di tutto il mondo a chiedere ai propri figli che cosa si “ricordassero” del tempo in cui non erano ancora nati. La risposta a questo invito è stata travolgente, al punto che l’autore ha pensato di raccogliere in un libro le storie più belle e illuminanti in cui i bambini raccontano i loro ricordi precedenti la nascita.

Alcuni bambini infatti, nei primi anni di vita, ricordano la loro esperienza nel mondo dello Spirito, del dialogo con Dio, della scelta dei loro genitori e degli incontri con i defunti.

Ecco la storia di Mather, raccontata da sua mamma Tina Mitchell, “a zero anni, prima di nascere”:

“Mio figlio Mather di cinque anni ha dei bellissimi ricordi del Paradiso e del periodo in cui è stato con Dio. La nostra prima vera conversazione sull’argomento fu una volta in auto mentre passavamo in una zona incontaminata in una di quelle giornate di sole splendide e cielo costellato di paffute nuvolette bianche.

Era totalmente preso da un videogioco mentre io stavo ascoltando la radio. Stavamo viaggiando da circa mezzora quando mise giù il gioco e disse: La vedi quella nuvola, mamma?

Pensai che volesse identificare delle forme delle nuvole e perciò in modo simpatico gli risposi: Quella che sembra un topolino?.

No, quella là, quella così carina!, mi disse.

Poi fece una pausa e continuò: Beh, quando avevo zero anni, prima di nascere, stavo su una nuvola come quella con Dio.

Anche se rimasi frastornata dalla sua affermazione cercai di non darlo a vedere e gli chiesi cosa facesse con Dio su una nuvola.

Lui rispose: Ci divertivamo un sacco. Poi si rimise a giocare e non rispose più alle mie domande. Così lo lasciai stare.

Qualche settimana dopo, io e mio marito eravamo in soggiorno quando entrò Mather, si appoggiò al muro e disse: Quando avevo zero anni, prima di nascere, quando stavo su una nuvola, Dio mi ha detto di scegliere.

Gli chiesi che cosa avesse dovuto scegliere e lui rispose: Dio mi ha detto di scegliere te, mamma!

Allora replicai: Beh, ringrazio Dio ogni giorno che mi hai scelta come madre.

Lui sorrise e concluse:

Quando Dio mi ha detto di scegliere, io ho guardato giù e ho visto un mare di mamme dappertutto. Tutte volevano che scegliessi loro e cercavano di prendermi.
Poi ti ho vista. Eri da sola e triste perché non trovavi il tuo bambino e in quel momento ho capito che saresti stata tu. Ho capito che ti volevo bene e che tu volevi me e quindi ho detto a Dio che volevo te.
Mamma  a zero anni, prima di nascere, ho scelto te!.

Tra le lacrime lo ringraziai nuovamente per avermi scelta e lui corse in camera sua. La cosa che rende tutta questa storia ancora più speciale è il fatto che ho adottato Mather appena nato, quando aveva ancora solo poche ore di vita.

Tutti considerano misteriose le circostanze della sua adozione: ero single e sola al mondo e avevo avuto un figlio che era morto quattordici anni prima (e di cui Mather non sapeva nulla).

Anche se i suoi ricordi non sono così vividi come lo erano anche solo sei mesi fa, abbiamo continuato a parlare molto di tutti i suoi ricordi.

Capisco sempre quando sta per ricordare qualcosa, perché qualsiasi cosa stia facendo si ferma di colpo, guarda in su e dice: A zero anni, prima di nascere…

È un bambino eccezionale e lo amo più della mia vita”.

Interessante, vero?
Beh, ad essere onesti, i maestri spirituali di diverse culture raccontano la stessa cosa: l’anima sceglie i genitori e sceglie di incarnarsi per vivere le esperienze necessarie alla sua evoluzione.

Tu che ne pensi?
Se ti va, scrivimi qui
Ci rileggiamo presto

*Sono un’anima in cammino nel suo percorso di ricerca ed evoluzione. Ho creato VisioneOlistica.it per diffondere risorse utili per il proprio benessere naturale, la crescita personale e spirituale. In questa rubrica ti racconto quello che ho imparato nel mio percorso, cercando di offrirti spunti utili per il benessere di corpo, mente e spirito.

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