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“Soprintendenza, l’ufficio che non c’è: dopo la sperimentazione, il servizio è stato interrotto”

Aperto nel luglio 2019, è stato operativo per soli sei mesi. Rossi (Terni civica) interroga sindaco e giunta: fare del tutto per riaprirlo nel più breve tempo possibile

Nel settembre del 2018 portavo all’attenzione del consiglio comunale la battaglia civica di dotare la città di una sede distaccata della Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio dell’Umbria perché convinto che il patrimonio della nostra città meritasse la medesima considerazione al pari di tutte le aree della regione Umbria in termini di tutela e salvaguardia dello stesso e che oltre alla sede di Perugia l’unico ufficio distaccato dell’unificata Soprintendenza in Umbria esiste solo nella città di Orvieto e che la presenza di una sede distaccata avrebbe permesso quel controllo diretto ed immediato, quella giusta attività di tutela che il nostro territorio merita.

Tutto questo anche in considerazione delle tante emergenza del nostro patrimonio artistico/culturale che andrebbero seguite direttamente con una presenza di un funzionario tecnico in loco.

Una richiesta condivisa anche dalle tante associazioni cittadine impegnate nella conoscenza e salvaguardia del nostro patrimonio culturale che lamentavano la difficoltà dei funzionari della Soprintendenza dell’Umbria impiegati a Perugia ad essere presenti a Terni tutte le volte che questo fosse necessario.

Una difficoltà vissuta oltre che dai privati cittadini anche dallo stesso ente comunale che con un ufficio distaccato avrebbe potuto beneficiare di un rapporto di confronto immediato per le pratiche che necessitano di analisi e pareri.

Infine, la presenza di un tale ufficio all’interno di un percorso di riscoperta della identità peculiare della nostra città e del proprio patrimonio artistico/culturale avrebbe avuto un forte valore simbolico.

A pochi mesi dalla mia richiesta, la giunta annunciava di condividere l’obiettivo e di aver avviato interlocuzioni sia con il ministero competente che con la stessa Soprintendenza. Nel luglio 2019 si ufficializzava, con una lettera di intenti firmata dalle parti, l’apertura per due martedì al mese in via sperimentale di uno sportello distaccato della Soprintendenza. L’ufficio veniva così collocato, grazie alla disponibilità della direzione, al secondo piano di palazzo Mazzancolli, sede dell’Archivio di Stato che concedeva alcuni propri spazi. L’ufficio fu aperto il 23 luglio 2019: da allora per mesi, tecnici e cittadini hanno portato all’attenzione della stessa Soprintendenza alcune tematiche e discusso sulle pratiche.

Grande fu la soddisfazione tra i membri dell’esecutivo che se ne occuparono rivendicando il successo dopo averci lavorato lungamente tessendo reti di relazioni e insistendo particolarmente.

Anche io soddisfatto, rivendicando l’iniziativa politica, scrivevo che “finalmente come territorio e città avevamo ottenuto concretamente quella attenzione che meritiamo al pari di altri. Una battaglia civico/culturale di cui andare fieri e che tutta la città vinceva”.

Avvilente conoscere che a distanza di due anni il servizio ad oggi è interrotto. Da quanto ho potuto ricostruire, l’ufficio ha svolto il suo servizio per soli 6 mesi, i soli previsti dalla sperimentazione, per quindi interrompersi a fine anno 2019. A scadenza della sperimentazione, nonostante i documentabili risultati più che positivi, non è seguita nessun tipo di formalizzazione del servizio, attraverso opportuno protocollo di intesa tra i soggetti coinvolti; concretizzando così la volontà di prolungare la sperimentazione o rendere definitivo il servizio.

Da considerare comunque che l’arrivo della pandemia da Covid19 alcuni mesi dopo ha portato per i giorni di lockdown alla chiusura dell’Archivio di Stato di Terni, per poi proseguire nei successivi mesi con una limitazione dell’apertura al pubblico.

Chiedo dunque al sindaco e all’assessore compente di conoscere i motivi che hanno portato all’interruzione del servizio, a cosa sia dovuto e quanto si è realmente fatto per evitarla; come non si sia riusciti a mantenere quanto di così importante e a fatica ottenuto.

Infine, visti gli incoraggianti risultati in termini di frequentazione ed utilità alla città, se l’attuale giunta e il nuovo assessore competente intendono recuperare e fare del tutto per riavviare lo stesso nel più breve tempo possibile.

*capogruppo di Terni civica

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