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“Stadio-clinica a Terni, segnale importante dalla giunta regionale. Ora anche l’investitore faccia chiarezza”

Intervento dell’assessore regionale Enrico Melasecche: “Conferenza dei servizi deludente. Quegli obiettivi, sfidanti ma non impossibili, si possono ancora raggiungere. Bandecchi sindaco? Decideranno i cittadini”

Conferenza servizi decisoria deludente, cosa fare adesso? Al di là della reazione comprensibile di forte protesta, occorre lucidamente perseguire comunque in tempi certi e ragionevoli il raggiungimento di quegli obiettivi, sfidanti ma non impossibili

Progetto stadio/clinica

Per chi come me ha creduto fin dall’inizio ad alcune sfide fondamentali per lo sviluppo di Terni, dopo anni di regressione continua fino al dissesto dichiarato nel 2017, la conclusione in Regione della conferenza di servizi decisoria, di natura tecnica, sulla risposta alla Ternana calcio per la realizzazione del progetto stadio/clinica ha deluso non poco decine di migliaia di ternani per aver bloccato di fatto l’iter decisorio dopo oltre un anno di molte ragionevoli speranze. La conferenza preliminare in Comune aveva avuto un esito ampiamente favorevole con la dichiarazione di pubblica utilità di quell’opera, assente non casuale la sanità, mentre dopo oltre sei mesi in Regione di approfondimenti ed autorizzazioni, il tutto si è concluso con un esito solo formalmente favorevole, di fatto con esito negativo, su un progetto che è molto importante anche se non di certo sufficiente per lo sviluppo della città.

Nonostante i molti pareri positivi, in gran parte di competenza del mio assessorato, che ho seguito uno ad uno, l’ultimo, quello della sanità, frutto anche di numerose incertezze, ricambi direttoriali e dirigenziali ma anche di meccanismi passati a tutela di interessi precostituiti, ha portato ad escludere persino l’autorizzazione alla sola costruzione della clinica, pur ammessa favorevolmente dal parere del professor Balduzzi, cui sarebbe seguito l’iter relativo all’accreditamento e al convenzionamento della clinica, una volta che la stessa avesse dimostrato ampiamente tutte le garanzie necessarie per una struttura all’avanguardia, ai massimi livelli qualitativi, come promesso dal presidente Bandecchi.

È di facile comprensione che se si fosse predisposto il quadro dei fabbisogni, prima di inviare in consiglio il nuovo piano sanitario regionale, l’esito della conferenza avrebbe avuto una conclusione opposta, il cui cantiere avrebbe potuto procedere parallelamente con quello del nuovo stadio. Inutile sottolineare l’assurdo di una situazione che eredita preclusioni ideologiche a sinistra e non pochi trabocchetti, ma anche interessi contrari, politici ed economici, che hanno danneggiato Terni, permanendo la stessa in una situazione di inaccettabile sperequazione fra l’esistenza di ben cinque cliniche al centro nord e nessuna al sud dell’Umbria, con conseguenze pesanti sotto ogni punto di vista: sanitario, economico ma anche di prospettiva. Per non parlare delle strutture pubbliche ospedaliere.

Centro sportivo

Altra vicenda incredibile, quella relativa alla costruzione del centro sportivo a Villa Palma dove fra tentennamenti, prima di tipo palesemente burocratico, poi con ricorso al Tar di alcuni proprietari, viene bloccato un altro investimento essenziale per la gestione di una squadra di calcio che salita dalla serie C, ambisce oggi a salire dalla B alla A, con riflessi non solo di immagine ma anche di importante valenza economica. Nel complesso si parla di circa 100 milioni che Stefano Bandecchi ha promesso di investire su Terni con iniziative sia di tipo strutturale che patrimonializzano la Ternana Calcio, arricchiscono la città, oltre a quelle sulla socialità e sui servizi fra cui la gestione del PalaTerni, voluto con decisione dal sottoscritto ed in fase di prossima conclusione. Tutto fa parte di quel progetto di alta valenza strategica che ho denominato sinteticamente con il termine di “Terni, dynamic, green, smart city”.

Nuovo ospedale

Se a questo si aggiunge l’altro assurdo che vede la provincia di Terni da decenni presa in giro dal punto di vista delle strutture sanitarie, sia per l’ospedale di Narni/Amelia, sia per quello di Terni, sia per la sede dell’Asl che ha bruciato in oltre venti anni una montagna di milioni di spesa corrente sottratti alle prestazioni sanitarie, non possiamo non essere tutti d’accordo che occorre immediatamente un cambio deciso di rotta. La proposta di project financing per la costruzione entro pochi anni del nuovo modernissimo ospedale di Terni, langue ben oltre i termini stabiliti dalla legge fra una moltitudine di consulenze che hanno portato al nulla delle decisioni. Tutto questo ha creato scoramento e pesanti reazioni in una città che sperava e continua a sperare dal nuovo corso politico di stringere in mano risultati forti e chiari che rischiano di dissolversi fra troppe chiacchiere e varie indecisioni. Occorre indubbiamente che in modo autorevole venga ripresa in mano la situazione per riportare la città a sperare in un futuro che pure era molto positivamente iniziato quattro anni fa.

Analisi del fabbisogno e cronoprogrammi

La delibera presa dalla giunta ieri è il segno non equivoco di una volontà politica che intende superare decenni di veti ideologici, ostracismi mossi da interessi evidenti che hanno trattato Terni da vera cenerentola dell’Umbria. Può quindi rappresentare la svolta a condizione che seguano immediatamente cronoprogrammi seri quanto stringenti ed impegni inderogabili, ma anche fermezza da parte dell’investitore che oggi, cittadino onorario di Terni, ha il dovere della chiarezza nella continuità degli impegni. La partita è molto seria e siamo moltissimi a voler vincere questo campionato, non meno impegnativo di quello calcistico. Per questo propongo la creazione di un tavolo permanente anche informale Regione/Comune, che avevo proposto in campagna elettorale nel 2018, ma anche al sindaco negli anni successivi, che consenta di effettuare un monitoraggio periodico dei reciproci impegni nei vari settori e che torni a dare speranze e certezze alle decine di migliaia di cittadini oggi scoraggiati da decisioni che appaiono ingiuste, con una verifica dell’avanzamento dei vari progetti. Libero poi Bandecchi di intraprendere tutte le sfide che in cui crede, a cominciare da quella originale dell’impegno diretto in politica. Saranno i cittadini a giudicare, come è giusto che sia, tutti gli aspetti inerenti le promesse e le relative realizzazioni”.

*assessore regionale

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