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“Torreorsina, il borgo dimenticato: viviamo tra incuria e degrado, siamo abbandonati a noi stessi”

La “fotografia” del presidente della pro loco, Andrea Cruccolini: intervento “tempestivo” del Comune di Terni solo dopo che i cittadini hanno sporto denuncia alla protezione civile sulla situazione della strada principale

È grande il malcontento dei cittadini di Torreorsina che si vedono abbandonati a sé stessi, senza che nessuno si curi realmente dei problemi, dei disagi e delle loro esigenze. Puntare sempre e solo le attenzioni sul centro città, in un momento in cui si richiede una vita meno caotica, è quanto di più sbagliato si possa fare. Tutti i nostri sforzi nel creare un contesto propositivo con momenti di aggregazione sono totalmente vanificati da un’assenza e un silenzio terrificante da parte delle nostre istituzioni.

Torreorsina vive in un limbo di promesse fatte e non mantenute, mancate risposte e ritardi inspiegabili. Dal 18 maggio 2021, giorno della convocazione in seconda commissione, pochissime cose sono cambiate. Le associazioni del territorio vorrebbero garantire servizi ed una loro presenza costante e fruttuosa per la comunità. Nessuno, però, concede aree e strutture consone a svolgere tale compito.

Ci sono zone che andrebbero completamente rimesse a nuovo vista l’incuria che da anni la fa da padrona: giardini pubblici lasciati al più completo degrado, un cimitero completamente dimenticato, per fare due esempi. La manutenzione ordinaria di cui si fa carico la pro loco, nel rispetto del patto di collaborazione, non è sufficiente. Serve molto di più. Spetta forse ai cittadini potare il viale alberato che porta alla piazza e che da anni cresce indisturbato, arrecando un potenziale pericolo?

Torreorsina, borgo dimenticato

La scuola “Aurelio De Felice”, dismessa da pochi anni, è diventata terra di conquista dei cinghiali di zona e sembra un residuo del dopoguerra. Rientrava fra le volontà del sindaco farsi carico di questa struttura, attuando un progetto che sembra essere finito nel dimenticatoio.

Per rilanciare la struttura, si potrebbe creare uno spazio aggregativo di prossimità, come già presente in molte altre realtà italiane e, perché no, sfruttare l’area per un piano di energia rinnovabile, creando una comunità energetica come fatto dal Comune di Narni e come stanno facendo in altre parti d’Italia.

Nel borgo era presente un circolo, luogo di ritrovo dove gli anziani del paese si riunivano per trascorrere del tempo insieme. Lì si ritrovavano, la domenica, tutti i cittadini dopo la santa messa, per organizzare la giornata e promuovere nuove attività. Tutto questo ora non è più possibile. Ad oggi, non è ancora stato concesso l’affitto del locale.

I medici non possono usufruire del locale adibito ad ambulatorio, creando così difficoltà soprattutto alle fasce più fragili, nonostante sia stata avanzata una richiesta di affitto direttamente al Comune.

La pro loco ha ottenuto nel 2019 un finanziamento per un progetto che deve ancora vedere la luce, poiché sono state richieste, a posteriori, delle ulteriori autorizzazioni che non sono coperte dai fondi concessi.

Nello specifico, è stato chiesto l’impatto ambientale e il rischio idrogeologico di alcune casette in legno destinate al “book sharing”. È piuttosto surreale definire delle casette in legno “poco pertinenti al decoro paesaggistico” o “pericolose per la stabilità del terreno”.

Ci sentiamo comunque in dovere di “ringraziare” il Comune per il suo fantomatico interesse nei confronti di Torreorsina. La sua tempestività nel provvedere al ripristino della strada principale ha avuto luogo solo e soltanto dopo le innumerevoli segnalazioni di cittadini che di fronte all’ennesimo silenzio hanno esposto formale denuncia alla protezione civile.

*presidente pro loco Torreorsina

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