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Comune di Terni, bagarre dopo la conferenza stampa sull’idrogeno: “Palazzo Spada chiuso ai consiglieri comunali”

I consiglieri comunali del Movimento cinque stelle: “All'esterno del Palazzo si chiedono sacrifici ai cittadini e alle attività. Dentro la sala del Consiglio comunale si procede con le regole comode per ogni occasione”

Riaprire la sala del Consiglio comunale, per consentire di far svolgere le sedute della plenaria e delle commissioni in presenza. Lo chiedono i consiglieri comunali del Movimento cinque stelle preannunciando un’interrogazione sottoscritta da tutti i componenti. Al contempo i pentastellati, attraverso un intervento congiunto, segnalano ciò che è accaduto nel corso della presentazione dei bus ad idrogeno avvenuta ieri, martedì 15 febbraio, nella location deputata ad ospitare le sessioni della politica locale.

“Da mesi il consiglio comunale e le commissioni vengono disposte in modalità telematica in quando, l’ufficio di presidenza governato dal presidente Ferranti, ha imposto di seguire le regole che riguardando il contenimento numerico e il distanziamento nella sala del consiglio di Palazzo Spada. 
Eppure nel notiziario del TGR sono state mostrate le riprese della presentazione dei bus ad idrogeno. Come è stato possibile vedere dalle immagini c’è una sala del consiglio zeppa di gente, sicuramente superiore ai 12 consiglieri di una commissione ma anche ai 32 di una seduta di consiglio, peraltro senza alcun distanziamento. Insomma una conferenza stampa di congiunti?”.

Secondo i consiglieri: “A questo punto è chiaro che la modalità online per le sedute del consiglio comunale e delle commissioni è solo uno stratagemma della maggioranza di centrodestra, per favorire i propri numeri e il procedere dei consigli senza intoppi. Con il remoto è più facile mantenere il numero legale, i consiglieri possono continuare a seguire le attività dalle proprie scrivanie - quando va bene - e votare a chiamata, risvegliati dalla voce del segretario generale. Una modalità che è servita a superare situazioni scomode alla maggioranza come la cessione delle quote del SII e altre situazioni impegnative come la variante di vocabolo Staino. In remoto poi è impossibile la presenza dei cittadini e dei giornalisti”.

I pentastellati poi aggiungono che: “Il nascondersi nella modalità telematica è palesemente un atteggiamento da casta. All'esterno del Palazzo si chiedono sacrifici ai cittadini e alle attività ed il rispetto del Green Pass. Dentro la sala del consiglio comunale si procede con le regole comode per ogni occasione. Chiederemo dunque - concludono i consiglieri del Movimento Cinque Stelle - tramite un’interrogazione lumi sull’accaduto. Nel frattempo segnaleremo quanto sta accadendo anche al Prefetto per capire se si sono verificate violazioni, in merito allo stato di emergenza in vigore fino al 31 marzo e chi ne è responsabile".

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