Cibo “trappola”, cinghialari finiscono nei guai: rischiano multe salate e arresto
Blitz di carabinieri e forestali tra Orvieto e Amelia: le squadra di cacciatori “foraggiavano” gli animali per favorirne la proliferazione
Si chiama foraggiamento ed è una pratica espressamente vietata dalla normativa sulla caccia. Ed è il motivo per cui quattro persone sono state denunciate al termine di una operazione portata a termine da militari della stazione carabinieri forestale di Allerona, militari della stazione carabinieri di Orvieto, militari della stazione carabinieri di Amelia, che hanno scoperto all’interno di specifici settori di caccia al cinghiale assegnati alle locali squadra di caccia, aree in cui veniva effettuato il foraggiamento dei cinghiali, anche con l’utilizzo di rudimentali apparecchi elettro-meccanici per il rilascio del mangime a tempo.
Il foraggiamento viene effettuato per far stazionare gli animali nell’area in cui vengono alimentati con la conseguenza di favorire la prolificazione degli animali stessi. Spiegano i carabinieri forestali che “è infatti scientificamente provato che l’abbondanza di cibo favorisce la fertilità delle fattrici, che riescono così ad avere fino a tre cucciolate in un anno, diversamente da quanto avverrebbe liberamente in natura dove la riproduzione sarebbe fortemente influenzata dalle condizioni stagionali che determinano l’abbondanza o meno di cibo. Tale condotta quindi, favorendo il proliferare della specie, contribuisce in maniera determinante ad aumentare la presenza sul territorio di questa specie, con il conseguente annoso problema dell’eccessivo impatto sul territorio che si concretizza con ingenti danni per l’agricoltura e pericolo per la pubblica incolumità, a causa della sempre più frequente espansione della specie fuori delle aree boscate”.
Nei guai dunque quattro persone, mentre proseguono le indagini per accertare ulteriori responsabilità. Rischiano l’arresto da due a sei mesi e l’ammenda da 500 a 2.000 euro. Sul piano amministrativo alle squadre di caccia assegnatarie dei settori di caccia in cui tali illeciti sono stati commessi stata sospesa l’autorizzazione alla caccia.