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Cronaca

Ruba e falla franca, a Terni un colpo ogni tre giorni in negozi e botteghe. Ma in tre casi su quattro i ladri non si trovano

L’Umbria è fra le prime regioni in Italia dove i malfattori riescono a sfuggire alle forze dell’ordine. Ecco quali sono le attività più nel mirino

La premessa è d’obbligo: non si vuole sollevare alcuna critica nei confronti delle forze dell’ordine. Anzi, per dirla con le parole dell’ufficio studi della Cgia di Mestre che ha elaborato il dossier sui furti nei negozi, “l’impegno, la dedizione e il senso del dovere non sono mai venuti meno. Il problema, purtroppo, è di natura politica. Se carabinieri e polizia disponessero di un maggior numero di uomini e di mezzi, i malviventi avrebbero sicuramente la vita più dura”.

Detto questo, il dato però è importante ed ha ricadute di carattere sociale ed economico. Perché ad esempio secondo Crime&tech-Unicat, i reati contro il patrimonio che sono stati denunciati dalle vittime alle forze dell’ordine si stima costino alle attività economiche attorno ai 3 miliardi di euro all’anno.

In seconda battuta, subire un furto abbassa sotto la soglia limite la percezione che ognuno ha del contesto in cui vive. Quindi, sapere che molto spesso l’autore di quei furti resta impunito, contribuisce ad incrementare ancora di più il senso di insicurezza.

Ora, dunque, i numeri. Nel 2021 in Umbria sono stati denunciati complessivamente 676 furti ai danni di attività commerciali (negozi e botteghe), ossia la somma fra i 539 colpi messi a segno a Perugia e i 137 denunciati a Terni. A livello regionale, nel 73,8% dei casi non è stato scoperto l’autore. Peggio fanno solo Lazio (81,3%) e Campania (79,8%) mentre le Marche sono a “pari merito” con il cuore verde d’Italia.

Allargando la lente a livello nazionale, l’ufficio studi di Cgia – che ha elaborato i dati Istat – rileva che nel 2021 (ultimo anno in cui i dati sono disponibili) ci sono state 56.782 denunce per furto nei negozi presenti in Italia, il 10,8 per cento in più di quante ne sono avvenute nel 2020 (l’anno più critico della crisi pandemica). Praticamente gli operatori commerciali/artigianali nel 2021 hanno subito 156 furti al giorno, 6,5 ogni ora e 1 ogni 9 minuti. A Terni, di fatto, è stato segnalato un colpo ogni tre giorni.

A livello provinciale, i territori più colpiti dalle scorribande di questi malfattori sono Torino con 155,5 furti denunciati ogni 100mila abitanti, Firenze con 160,3, Imperia con 167,5, Rimini con 186,5, Bologna con 186,9 e Parma con 194,5. Maglia nera a livello nazionale è Milano con 222,8 furti ogni 100 mila abitanti.

“Storicamente, le categorie più attenzionate da ladri e rapinatori – sottolinea ancora la Cgia - sono gli orafi/gioiellieri, i pellicciai, i tabaccai, i farmacisti e i benzinai. Le prime due per il valore economico dei loro prodotti, le altre per la disponibilità di contanti che hanno in cassa. Ora grazie ai pagamenti elettronici, alle telecamere di sorveglianza e alle casseforti a tempo il rischio è sceso, tuttavia rimangono ancora un obbiettivo sensibile per molte bande dedite ai furti. Da qualche anno sono sempre più nel mirino dei criminali anche i negozi di prodotti tecnologici (computer, cellulari, Tv, etc.), gli autoriparatori/concessionari auto-moto, i commercianti di bici di pregio, i supermercati/alimentari, la moda/abbigliamento sportivo e i negozi di cosmetici e profumi”.

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