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Cronaca

Incendio alla Medei, via alle analisi sui bancali: inviato a Venezia il materiale sequestrato

Prende corpo la seconda fase delle indagini avviate dalla procura di Terni per fare luce sulle cause che hanno portato al rogo nel piazzale dell’azienda di trasporti

Il materiale sequestrato è arrivato in questi giorni a Venezia, al Niat, dove verrà analizzato con tecniche di rilevamento scientifico. Prende il via dunque la seconda fase delle indagini disposte dalla procura della Repubblica di Terni in merito all’incendio che ha colpito la ditta Medei il 28 febbraio scorso. Un primo lavoro sul campo, portato avanti dal settore di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco del comando di Terni e dai carabinieri forestali, ha permesso di acquisire i primi elementi dal luogo dell’incendio, rispetto sia a materiali che alle testimonianze dei lavoratori.

Ora la procura ha disposto l’invio del materiale sequestrato, ossia bancali di legno, plastica e bottiglie di vetro, ad un centro specializzato di Venezia che fa parte dei laboratori di analisi utilizzati in caso di indagini di questo tipo. Dal quadro che emergerà nei prossimi giorni potrebbero scaturire elementi utili all’individuazione delle cause che hanno portato all’innesco e quindi alle eventuali responsabilità.   

Finora la ricostruzione della procura ipotizza come maggiormente probabili le cause dell’innesco doloso o colposo, il che vuol dire innescato volontariamente da qualcuno oppure causato involontariamente da qualcuno o da qualche macchinario. Per questo sono stati presi in considerazione anche gli scenari che riguardano i macchinari in uso nell’azienda o la possibilità che ci sia stato qualche altro motivo scatenante di tipo involontario. Al vaglio degli investigatori ci sono anche delle foto raccolte dai vigili del fuoco nei primissimi minuti dell’incendio e in particolare la zona di strada di Sabbione che confina con strada di Santa Filomena.

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