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Cronaca Narni

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Sono 133 le denunce per maltrattamenti in famiglia da luglio ad oggi. L’ultima indagine condotta dai carabinieri di Narni. Il procuratore Liguori: aguzzino dalla cultura retrograda e primitiva

Stavolta le manette sono arrivate appena in tempo. Tanto il procuratore della Repubblica di Terni, Alberto Liguori, parla di un “aguzzino” caratterizzato da una “cultura retrograda e primitiva”. E, soprattutto, sottolinea che la fine di questa “storia d’amore malata” poteva sfociare nell’ennesimo “episodio di femminicidio”.

Le indagini dei carabinieri di Narni sono partite dallo scorso mese di ottobre. Nel fascicolo per l’ennesimo caso di maltrattamenti in famiglia sono finite le testimonianze di lei, la vittima, i racconti di amici e famigliari ma anche le relazioni di servizio degli investigatori. Una cornice che ha fatto da sfondo a quello che la procura definisce come un vero e proprio “calvario” fatto di “continue vessazioni, violenze, danneggiamenti, pedinamenti anche in luoghi pubblici, tanto da aver consumato le residue capacità di resistenza della vittima, bombardata da sms, messaggi su watsapp che ne hanno fiaccato la mente ed il corpo, facendola vivere in un continuo stato d’ansia e di prostrazione, con concreto pericolo per la propria incolumità psico-fisica.

Da qui l’esigenza di intervenire prima che la situazione potesse degenerare e “sconfinare” in “più che probabili” ipotesi di reato, fortunatamente scongiurate ma che si sarebbero potute verificare visto il contesto in cui la vicenda è maturata. “La fine di una storia d’amore malata, causa la presenza di freni inibitori inficiati, unitamente ad una cultura retrograda e primitiva della donna oggetto e non soggetto di una relazione sentimentale – ricostruisce Liguori - concretamente può sfociare nell’ennesimo episodio di femminicidio”.

Il blitz dei carabinieri ha scongiurato questa drammatica ipotesi ma conferma purtroppo un allarme che nel territorio sta continuando ad assumere dimensioni preoccupanti. La procura di Terni parla di “intollerabile e maleodorante violenza di genere, specie in ambiente domestico e all’interno di relazioni sentimentali in danno delle donne” che ha fatto registrare una vera e propria escalation negli ultimi mesi: dal 30 giugno 2020 al primo luglio 2021, il numero di denunce per violenze sulle donne erano state 43. “Mentre alla data di oggi” e quindi “dal 2 luglio 2021 al 26 gennaio 2022 – spiega il procuratore in una nota - ne sono state già iscritte 133 con un aumento superiore al 50 per cento”

“E il periodo di verifica – conclude amaramente Liguori - deve ancora concludersi”.

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