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Cronaca

Minaccia la moglie con una zappa, entra in casa, la picchia e le sottrae il cellulare: a processo ex marito violento

Perugia, l’uomo era convinto che la donna lo tradisse: aveva fatto una copia di tutti i messaggi del suo telefono come prova. È accusato anche di aver fatto mancare il sostentamento al figlio minore

Minaccia la moglie con la zappa, convinto che lo tradisse. Le sottrae il cellulare per controllare chi chiama e fa una copia di tutti i messaggi e se la invia al suo telefono. Poi le violenze, fisiche e psicologiche, la mancanza di sostegno economico. Sono questi i comportamenti che hanno portato in tribunale un uomo, difeso dell’avvocato Andrea Pierozzi, con l’accusa di stalking, lesioni e violazione degli obblighi familiari.

Secondo la procura di Perugia l’uomo, “con condotte reiterate, minacciava e molestava la moglie in modo da cagionarle un perdurante e grave stato di ansia e di paura nonché un fondato timore per l’incolumità propria, tanto da costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita”. Contestata anche l’aggravante di aver commesso i fatti davanti al figlio minore e la recidiva.

L’uomo avrebbe offeso e minacciato “anche con una zappa” la donna e le avrebbe controllato “sempre il cellulare” per verificare telefonate e messaggi, accusandola “di tradirlo”. In una occasione era arrivato a eseguire “copia dei messaggi presenti nel telefono” e inviarli a suo cellulare per conservarli come prova dei presunti tradimenti.

avvocato Rometta Daica-2-2Tra le accuse anche l’intrusione, una sera di giugno del 2020, dopo aver sfondato “la persiana dell’abitazione” della moglie (dalla quale si stava separando) “ed entrava in casa, picchiava la persona offesa con schiaffi, pugni e calci”, procurandole “escoriazioni multiple” e le diceva che l’avrebbe uccisa, le sottraeva il telefono, le chiavi dell’autovettura e dell’abitazione”.

L’accusa contesta anche il reato di violazione degli obblighi familiari in quanto l’uomo, “abbandonando il domicilio domestico e serbando una condotta contraria all’ordine e alla morale delle famiglie, si sottraeva agli obblighi di assistenza inerenti alla qualità di padre e faceva mancare i mezzi di sussistenza al figlio minore”.

La donna ha deciso di costituirsi parte civile ed è assistita dall’avvocato Daica Rometta.

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