“C’è una persona in fiamme”, giovane operaio si dà fuoco per amore
Dramma a Ficulle, nell’Orvietano. Dopo la serata con gli amici, esce dal bar e si cosparge di benzina. Ora è in coma al Centro grandi ustionati di Roma. Indagano i carabinieri. Il sindaco Maravalle: persona solare, grande sconforto
Dramma nella serata di ieri, venerdì 3 gennaio, nel piccolo centro di Ficulle, comune dell’Orvietano. Un operaio trentenne si è infatti cosparso il corpo di liquido infiammabile per poi darsi alle fiamme. Ora è ricoverato presso il Centro grandi ustionati di Roma, in coma.
È successo tutto intorno alle nove di sera. Il giovane ha salutato la comitiva di amici ed è uscito dal bar dove aveva trascorso qualche momento in compagnia. Qualche minuto dopo, una persona è entrata nel locale lanciando l’allarme: “C’è una persona in fiamme”. Gli amici dell’operaio si sono precipitati subito fuori dal bar ed hanno cercato di bloccare il propagarsi delle fiamme a mani nude e poi usando asciugamani ed accappatoi bagnati.
Durante questo primo tentativo di soccorso, è stata chiamata un’ambulanza del 118 che ha trasferito il trentenne all’ospedale di Orvieto. Da qui, con l’elisoccorso il giovane è stato trasportato nella Capitale. Attualmente è in coma, in prognosi riservata. I medici stanno valutando le sue condizioni per capire se e come intervenire chirurgicamente nelle prossime ore.
Sulla dinamica dei fatti stanno indagando i carabinieri di Orvieto. Nessuno ha visto l’operaio cospargersi di liquido infiammabile né darsi fuoco. L’ipotesi più accreditata è che il gesto sarebbe maturato per ragioni di tipo sentimentale dopo la fine della storia con la ex moglie, che abita a poca distanza dal bar teatro dei fatti.
“Siamo una piccola comunità – dice il sindaco di Ficulle, Gianluigi Maravalle – e questo fatto ci colpisce molto. Il ragazzo è conosciuto da tutti come una persona estremamente solare. Questo gesto nasce probabilmente da un momento di profondo sconforto”.