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Cronaca

Maresciallo morto alla polveriera di Montoro, via ai riscontri tra carabinieri e polizia militare: ascoltati testimoni

Inquirenti al lavoro per ricostruire la dinamica dell'incidente che ha portato alla morte del 49enne comandante della struttura narnese

Un vertice in procura per incrociare i dati. Così gli inquirenti stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita di Andrea Fagiani, il 49enne comandante della struttura di Nera Montoro "Mario La Barbera", deposito di munizioni. Giovedì mattina la procura di Terni, che si muove con gli uffici del sostituto procuratore Marco Stramaglia, ha ricevuto i rilievi dei carabinieri di Amelia, che hanno lavorato al caso. Nello stesso tempo, la polizia militare, che lavora sul caso per competenza, ha prodotto gli elementi che ora saranno incrociati per riscontrare quelli dei carabinieri e poter arrivare a qualche elemento che ricostruisca la dinamica. 

Inoltre, sono stati già ascoltati, come persone informate sui fatti, due testimoni, anche in questo caso con l'obiettivo di raccogliere elementi poi da verificare. Secondo quanto ricostruito finora la morte sarebbe avvenuta come un incidente sul lavoro: una manovra sbagliata di un muletto, alla cui guida c'era proprio il 49enne, sarebbe ciò che ha portato al ribaltamento del mezzo e alla conseguente morte. Incidente che sarebbe avvenuto in un'area esterna della polveriera, che comunque ha un perimetro molto vasto. Nei prossimi giorni saranno ascoltati anche i militari che erano di presidio alla zona nel pomeriggio di martedì, quando sarebbe avvenuto il decesso, mentre la scoperta del cadavere è avvenuta mercoledì mattina.

Sotto la lente - come spiegano gli inquirenti - anche la "vita sociale" del comandante, con l'obiettivo di fare chiarezza sui punti ancora poco chiari della vicenda: contatti, telefonate ricevute e così via. E resta infatti da capire come mai il comandante della struttura si trovasse al lavoro da solo, cosa stesse facendo e cosa potrebbe avere innescato l'incidente mortale. Ma da chiarire anche come mai la scoperta del cadavere sia avvenuta soltanto all'indomani, pur trovandosi l'uomo in una struttura militare che dunque è sottoposta a presidio continuo. 

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