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Cronaca

Oltre centomila “no-vax” ancora in Umbria, maglia nera a Terni e Narni-Amelia. Ipotesi richiamo per 20mila vaccinati con Johnson

Oggi la decisione di Aifa sulla seconda dose per chi ha ricevuto il preparato Janssen. Quarantenni e under 20 sono le fasce d’età più “scoperte”

L’ultimo monitoraggio elaborato dalla presidenza del consiglio della presidenza dei ministri sull’andamento della campagna vaccinale in Italia dice che in Umbria ci sono ancora oltre centomila “no-vax”, ossia persone che non hanno ricevuto neanche una dose di vaccino.

La fascia più coperta è quella dei settantenni, gli under 20 sono i più a rischio ed è in effetti questa la fascia d’età dove – ormai da settimane – si concentra la maggiora parte dei contagi da Covid19. Più nel dettaglio, il report del commissario nazionale sull’emergenza sanitaria dice che devono ancora ricevere almeno una dose di vaccino 6.629 over 80 (7,71%), 7.008 fra 70 e 79 anni (7,18%), 9.882 fra 60 e 69 anni (8,77%), 16.720 fra 50 e 59 anni (12,26%), 19.029 fra 40 e 49 anni (15,38%), 14.965 fra 30 e 39 anni (16,24%), 10.786 fra 20 e 29 anni (13,77%), 18.351 fra 12 e 19 anni (28,85%). In tutto, appunto, 103.370 soggetti.

Secondo i dati della Regione Umbria, i vaccinati con ciclo completo sono 669.634 (82,96%) mentre la prima dose è stata somministrata a 687.668 soggetti (85,19%). In tutto, sono state somministrate 1.304.943 dosi su 1.469.324 dosi consegnate.

Il distretto più indietro sul fronte della campagna vaccinale è quello della Valnerina che presenta una percentuale di vaccinati con ciclo completo pari al 77,84%. Male anche Narni-Amelia (78,09%) e Terni (79,6%).

Oggi è inoltre attesa una importante notizia che interessa coloro a cui è stato somministrato il farmaco Johnson&Johnson preparato dalla Jenssen. Per loro – circa 1,6 milioni di persone in Italia tra cui 20.651 umbri – si profila la possibilità di un “richiamo” così come già avvenuto negli Stati Uniti, in Germania o in Spagna.

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) si dovrebbe pronunciare nella giornata di oggi: possibile che la dose “booster” venga effettuata con Pfizer o Moderna visto che il preparato Jenssen in Italia non viene più acquistato. La tempistica dovrebbe prevedere il richiamo a sei mesi di distanza dalla prima dose.  

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