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Cronaca

Violenza in carcere, i sindacati in pressing: “Troppi casi, serve il cambio del dirigente Umbria-Toscana”

Nuovo intervento delle sigle dopo gli episodi registrati nell’istituto di Vocabolo Sabbione: “Ad oggi 525 detenuti e 200 poliziotti”

“Serve un cambio al vertice per restituire ai lavoratori le condizioni minime di sicurezza”. Non si placano le polemiche dopo i recenti casi di violenza nel carcere di Terni. A tornare sulla vicenda sono le organizzazioni sindacali, che in una lettera inviata ai responsabili centrali di Roma avanzano diverse richieste, tra cui quella di un avvicendamento dei vertici del dipartimento Toscana-Umbria, cui fa capo Terni. 

“Per prevenire in futuro il ripetersi di analoghi episodi - scrivono i sindacati - si richie l’avvicendamento del Dirigente dell’Ufficio detenuti incardinato nel Prap Toscana-Umbria, in quanto la gestione degli ultimi anni ha determinato presso l’istituto di Terni una rilevantissima  presenza di soggetti di difficilissima gestione”.  Secondo le sigle, “lo stesso ufficio nel corso di una gita di servizio nell’istituto ternano, ha disposto l’aumento della capienza detenuti di ben 64 unità, imponendo alla Direzione l'installazione del quarto letto all’interno di tutte le camere detentive del Padiglione media sicurezza senza peraltro prevedere alcun incremento di personale”. Per i rappresentanti dei lavoratori inoltre “la pianta organica non è più adeguata all’attuale organigramma dell’istituto necessario per fronteggiare le esigenze di ordine e sicurezza. Oggi Terni conta ben 525 detenuti suddivisi in 5 circuiti penitenziari , per la maggior parte giudicabili, con il maggior carico di lavoro che questo comporta; il tutto a fronte di appena 200 unità di Polizia Penitenziaria presente”. 

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