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Asm in vendita, bilanci in rosso: “Debiti per 118 milioni, difficoltà ad ottenere crediti dalle banche”

I conti della municipalizzata: quasi 18 milioni da restituire a Cassa depositi e prestiti e istituti di credito, 50 milioni verso il Gse: ecco la situazione

Conti alla canna del gas, oppure che rischiano di annegare in un bicchiere d’acqua. O più semplicemente, azienda in bolletta. Frasi fatte e fin troppo semplici da utilizzare per descrivere però una situazione che, non da ultimi gli esponenti del mondo sindacale, definiscono “piuttosto complicata”.

Ma è lo stesso bilancio di Asm relativo al 2019, l’ultimo disponibile, a mettere nero su bianco che la società deve fare fronte ad “rilevante livello di debiti scaduti nei confronti dei fornitori” e ad una “difficoltà di ottenere linee di credito addizionali”.

Se dunque la manifestazione di interessa volta alla ricerca di un partner industriale che entri nel capitale sociale – fino ad un massimo del 49% delle azioni – punta ad un “rilancio strategico della società volto a potenziarne l’azione nelle sue aree di business tradizionali (energia, ambiente, acqua e gas) con particolare attenzione alla creazione di valore in termini di sviluppo, occupazione, tutela dell’ambiente e presenza nel territorio dove è nata e dove presta i suoi servizi”, nelle pieghe del piano industriale c’è indubbiamente la necessità di intercettare capitale fresco che garantisca la “continuità aziendale” della municipalizzata di proprietà del Comune di Terni.

“Per quanto attiene la gestione finanziaria – è illustrato nel bilancio - si rileva un notevole grado di utilizzo degli affidamenti a breve termine nonché un rilevante livello di debiti scaduti nei confronti dei fornitori. In particolare, la situazione patrimoniale della società al 31 dicembre 2019 evidenzia debiti complessivi per 118, 6 milioni di euro (erano 127,8 al 31 dicembre 2018) di cui 17,9 milioni relativi a debiti finanziari, passività per Tfr per 4 milioni e fondi per rischi e oneri per 2,7 milioni”.

Nel dettaglio, il monte debiti di Asm è così suddiviso: 63,4 milioni verso fornitori, 14,3 milioni verso le banche, 3,6 milioni verso “altri finanziatori” a cui si aggiungono 2,5 milioni di debiti tributari e “altri debiti” per 30,6 milioni per un totale, appunto, pari a 118,6 milioni di euro.

L’esposizione complessiva verso le banche e verso la Cassa depositi e prestiti ammonta a 17,9 milioni di euro. Tra i debiti si segnala, in particolare, l’esposizione verso Gse per 31,1 milioni, in gran parte scaduti, e quella verso la Cassa per i servizi energetici e ambientali per circa 21 milioni di euro.

“Con riferimento a tale esposizione – dice il documento contabile - si rileva che il consiglio di amministrazione di Asm nella seduta del 20 febbraio 2020 ha deliberato di proporre al socio unico la predisposizione di un piano di rientro da trasmettere alle parti interessate (Areara, Csea, Gse e Mise) e nella stessa data l’assemblea dei soci ha deliberato la predisposizione di un piano di rientro sostenibile per la società che tenda a ridurre progressivamente l’esposizione debitoria nei confronti di Csea e Gse (…). Tale piano in estrema sintesi prevede lo smobilizzo del debito pregresso, che avrà durata fino al termine della concessione elettrica, con accollo del debito da parte del concessionario subentrante”.   

Se Asm ha difficoltà a pagare, qualche intoppo si presenta anche al momento di incassare: in particolare, 6,3 milioni di crediti nei confronti del Comune di Terni riferiti ad esposizioni anteriori al 2018, sono oggetto di una transazione in essere con l’organismo straordinario di liquidazione di Palazzo Spada. Il contenzioso è stato definito per un importo pari a 3,6 milioni, il 60% dei crediti vantati. CI sono poi circa 6 milioni di euro da incassare da Tk Ast, ma anche in questo caso la questione passa da un giudice all’altro e 16,2 milioni per Tares, e Tari fino al 2014, “il cui recupero avviene gradualmente, prevalentemente tramite integrazioni alla tariffa (...)”.

Una situazione sul filo, insomma, che non ha prodotto un incremento degli affidamenti a breve verso il sistema bancario. “Malgrado ciò, si riscontra un elevato grado di utilizzo dei fidi, stante le difficoltà della società di ottenere linee di credito addizionali. Infatti, la società non ha avuto la possibilità di stipulare nuovi finanziamenti a medio-lungo termine che risulterebbero necessari per raggiungere un migliore equilibrio patrimoniale e finanziario”.

Eppure, chi diventerà partner di Asm avrà di fronte una azienda dalle enormi potenzialità. Dal servizio di igiene ambientale (rifiuti)la società nel 2019 ha ricavato 30,7 milioni, dal servizio elettrico 13,8 milioni, da quello idrico 10,2 milioni mentre il servizio di distribuzione gas metano ha garantito 1,2 milioni per un totale di poco superiore a 56 milioni. I costi di produzione ammontano invece a poco meno di 30 milioni, sostanzialmente in linea fra 2018 e 2019. Il personale in forza ad Asm ammonta a 356 unità: 241 operai, 106 impiegati, 3 quadri e 6 dirigenti.  

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