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Economia San Gemini

Vertenza Sangemini, acque sempre più scure. I sindacati sbattono i pugni sul tavolo: serve più incisività

Attorno al tavolo l’assessore regionale Fioroni e i sindaci di San Gemini e Acquasparta, le organizzazioni sindacali: doveva esserci anche la presidente Tesei, pronti a dare battaglia se la proprietà presenterà un piano lacrime e sangue

C’è una data che spaventa: il 23 dicembre. E una prospettiva che rischia di far saltare ogni possibile trattativa nella vertenza Sangemini.

“Non è pensabile attendere la data del 23 dicembre per conoscere quali saranno le sorti dei lavoratori. È necessario ed imprescindibile, anche in una fase precedente, vagliare tutte le possibilità al fine di salvaguardare l’occupazione e tutelare i lavoratori, nel rispetto delle procedure istituzionali e normative”. Ma le organizzazioni sindacali (Fai Cisl Flai Cgil, Uila Uil e Rsu di sito) si spingono oltre: “Se verrà presentato un piano concordatario lacrime e sangue, ribadiamo che lo rimanderemo al mittente, insieme a chi non si oppone e resta in silenzio”.

Sono questi gli elementi salienti emersi dall’incontro che i rappresentanti dei lavoratori hanno avuto nella giornata di oggi, 18 novembre, con i sindaci di Acquasparta e San Gemini e con l’assessore regionale allo sviluppo economico, Michele Fioroni. Incontro rispetto al quale i sindacati si definiscono “non pienamente soddisfatti”.

“Positiva la partecipazione dell’assessore, ma riteniamo che l’atteggiamento non sia stato sufficientemente incisivo per affrontare la situazione di forte crisi in cui versano i siti. Non è pensabile attendere la data del 23 dicembre per conoscere quali saranno le sorti dei lavoratori. È necessario ed imprescindibile, anche in una fase precedente, vagliare tutte le possibilità al fine di salvaguardare l’occupazione e tutelare i lavoratori, nel rispetto delle procedure istituzionali e normative”.

Viene dunque sollecitato un “indispensabile lavoro di squadra, che coinvolga tutte le istituzioni del territorio per scongiurare quanto ci è stato prospettato nell’ultimo tavolo dalla direzione aziendale alla presenza anche del Mise. Ricordiamo in questo senso il patto a tutela del territorio firmato da tutte le parti istituzionali a San Gemini il 25 settembre 2020. Concludiamo, affermando, che sarebbe stata importante anche la partecipazione della presidente Tesei, a cui avevamo fatto richiesta di incontro. Non abbiamo lo stesso spessore di altre vertenze? La fase è particolarmente delicata e abbiamo bisogno dell’aiuto e dell’appoggio di tutti gli attori del territorio”.

Una situazione difficile rispetto alla quale i sindacati non mollano: “Continuano le azioni di protesta dei due siti e lunedì, in assemblea, si vaglieranno ulteriori iniziative. È ora di cambiare rotta. A quanto ci risulta i marchi umbri anche in questa fase di concordato stanno facendo da traino a tutti gli altri brand del gruppo. Se verrà presentato un piano concordatario lacrime e sangue, ribadiamo che lo rimanderemo al mittente, insieme a chi non si oppone e resta in silenzio”.

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