Quando cartoline e documenti raccontano la storia: "La Repubblica Romana del 1849" come non l'avete mai vista
Il racconto della storia attraverso documenti, cartoline, manoscritti. Ma anche attraverso l'arte, il ricordo di importanti eventi storici e la parola degli esperti. E' questo e molto altro la mostra “La Repubblica Romana del 1949” che sarà inaugurata domani presso la biblioteca del Circolo Lavoratori Terni. Dopo la “tappa” bibliografica e documentaria inaugurata il 30 novembre alla Sala Farini della bct, sabato 7 dicembre a partire dalle 9.00 sarà la volta della biblioteca di via Muratori, grazie al Circolo Filatelico-Numismatico Borzacchini in occasione della Giornata della Filatelia. Proprio qui le Poste Italiane apriranno un ufficio distaccato con annullo filatelico da applicare su cartoline commemorative del 170 Anniversario della Repubblica Romana.
In esposizione documenti originali, lettere, cartoline, foto e quadri, illustrano la storia di quello che la comunità internazionale ha giudicato l’esperienza di governo più democratica, non solo per quei tempi, a cominciare dalla concessione del suffragio universale per le elezioni dei deputati, che proclamarono la democrazia pura, con l’impegno di realizzare il miglioramento delle condizioni morali e materiali dei cittadini. L’abolizione dell’odiosa tassa sul macinato, la confisca delle terre alle corporazioni religiose per distribuirle in enfiteusi ai contadini e le case vuote del Santo Uffizio ai senza tetto; il Governo che incoraggiò l’istruzione popolare laica, abolì la censura e introdusse la libertà di stampa; che abolì la tortura, la pena di morte e Mazzini volle fossero celebrate le feste religiose affermando che era dovere del governo repubblicano “serbare incontaminata la religione”, garantendo alla Chiesa “tutte le guarentigie necessarie all’esercizio indipendente del potere spirituale”. Ma soprattutto, durante lo svolgimento dei lavori parlamentari, particolare attenzione fu rivolta alla redazione di una Carta costituzionale, promulgata la mattina 3 luglio in Campidoglio. Una Costituzione quella del 1849, riconosciuta come il documento costituzionale democraticamente laico più avanzato, che fosse mai stato emanato in Europa fino a quel momento
Alle 16, sempre alla Biblioteca del CLT, seguirà la presentazione del libro di Andrea Giardi “Repubblica Romana. Organizzazione ed eventi militari nelle Provincie dello Stato dal gennaio al luglio 1849 e marcia di Garibaldi attraverso l’Umbria fino a Cesenatico”.
A parlarne saranno Domenico Cialfi, presidente del Centro Studi Storici di Terni, Francesco Neri, membro della Direzione Nazionale AMI, Pietro Caruso, giornalista e direttore del Pensiero Mazziniano. Seguirà quindi la presentazione dell’opera “Garibaldi a Carsulae il 10 luglio 1849”, acquaforte/acquatinta acquerellata di Massimo Zavoli, che figura nella copertina del libro.
Il libro
L’importanza politico-sociale di quella Repubblica, si percepisce tutta leggendo il saggio di Giardi, insieme ad uno dei primari obiettivi, quello di condurre una guerra d’indipendenza. Se poi i governi reazionari di allora, non riconobbero il vento di rinnovamento sociale e politico portato dalle idee di emancipazione del governo di Roma ritenuto rivoluzionario perché repubblicano, alcune centinaia furono i giovani democratici, inquadrati nella Legione Straniera e nella Legione Polacca provenienti da Francia, Svizzera, Ungheria, Belgio, Bulgaria, Polonia, Germania, Olanda, Inghilterra, America e Austria, che vennero a Roma per combattere in difesa della Repubblica Romana; difendendo la libertà italiana con la proposta politica di Mazzini, per fare di quella esperienza di Stato repubblicano, laico e democratico, un esempio da esportare nei loro paesi. E se è vero che il 4 luglio, con l’occupazione del Campidoglio, i francesi posero fine al governo repubblicano in Roma, e il 14 luglio un proclama del generale Oudinot comunicava la Restaurazione del Governo Pontificio invitando i dirigenti politici della Repubblica a lasciare la città, nei territori dell’Umbria, del reatino e della Sabina, dove ancora non erano arrivate le truppe dei quattro eserciti occupanti (francesi, austriaci, spagnoli e napoletani) continuarono a rimanere in carica le amministrazioni e le leggi della Repubblica, così Terni e i paesi del suo circondario, Poggio Mirteto e Narni, furono le ultime città a tornare sotto il ripristinato Governo Pontificio alla fine del mese di luglio. Nella seconda parte del libro, con dovizia di particolari si descrive la marcia di Garibaldi da Roma a Cesenatico, con particolare riguardo alle soste in Sabina e in Umbria: Poggio Mirteto, Configni, Terni, Cesi, Todi, Prodo, Orvieto, Ficulle, Salci e l’Alta Valle del Tevere, mentre in appendice due corposi saggi sul contributo delle donne alla difesa di Bologna e Ancona contro gli austriaci ed a Roma contro i francesi e, sul contributo di quella parte del clero che aderì alla Repubblica, per pagarne poi le conseguenze alla caduta di essa. L’autore si è avvalso soprattutto di rarissimi testi o documentazione manoscritta d’archivio e privata, in cui sono raccontati fatti ed eventi militari di cui è difficile trovare citazioni nella storiografia contemporanea.
Nell’ambito delle manifestazioni natalizie organizzate nel parco del CLT, si potrà visitare la Mostra sulla Repubblica Romana fino al 6 gennaio negli orari di apertura.