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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Cacciato di casa dal padre perché ha amici cristiani. Per il Tribunale non ha diritto allo status di rifugiato

Lui musulmano, scacciato dal padre e vittima di persecuzioni in Gambia. Respinta la domanda di protezione internazionale. Accaduto a Perugia

Lui musulmano, il padre lo caccia di casa perché troppo amico dei cristiani ed è costretto a fuggire dal Gambia per le persecuzioni, ma Tribunale di Perugia e Corte di Cassazione rigettano la richiesta: nel Paese africano non si hanno notizie di discriminazioni.

Il cittadino gambiano, difeso dall’avvocato Pietro Gigliotti, aveva impugnato presso il Tribunale di Perugia “con cui la competente Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale aveva respinto la sua richiesta di protezione internazionale, nelle forme dello status di rifugiato, della protezione sussidiaria e della protezione umanitaria”.

Il richiedente aveva raccontato di essere di etnia mandinga e religione islamica; di essere entrato, a causa delle frequentazioni con coetanei di fede cristiana, in forte contrasto con il padre il quale lo aveva cacciato di casa costringendolo a vivere per strada ed inducendolo ad abbandonare il paese e, infine, di temere, in caso di ritorno al proprio paese, la situazione di abbandono e di emarginazione dalla famiglia e dalla comunità”.

Il Tribunale di Perugia ha respinto il ricorso rilevando che “anche a voler ritenere credibile quanto narrato dallo straniero, le condizioni socio-politiche dello stato del Gambia, ed in particolare le condizioni di tolleranza religiosa, non consentivano di ritenere sussistenti i presupposti per il riconoscimento dello status di rifugiato e della protezione sussidiaria né ricorrevano, a giudizio del Tribunale, le condizioni per il riconoscimento della protezione umanitaria non essendo stati forniti elementi volti a comprovare un percorso di integrazione svolto in Italia, circostanza che rendeva impossibile l’effettuazione del giudizio di comparazione”. Immediato il ricorso per Cassazione, ma anche in questo caso c’è il rigetto per motivi tecnici processuali.

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