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Cronaca

Super bollo, accertamenti del Fisco: stangata sui concessionari, ma “quella tassa non è dovuta”

La lettera dell’Agenzia delle entrate alle attività di Terni e non solo: chiesto il pagamento del tributo per le vetture in conto vendita. L’avvocato Giacomo Marini: “Sono in esenzione fiscale, pronti ai ricorsi”

“Spettabile XXX, le comunichiamo che abbiamo effettuato i controlli sul versamento dell'addizionale erariale della tassa automobilistica relativa all'anno 2020 per il veicolo targato (...) potenza (...) rilevando l'omesso versamento”.

Questo il tenore delle lettere di accertamento che dall’Agenzia delle entrate stanno arrivando a diversi concessionari di auto di Terni, della provincia e del resto del territorio regionale.

Missive che proseguono intimando alle attività di “versare il tributo dovuto” per “regolarizzare la posizione”. Segue il calcolo del pagamento da effettuare, “comprensivo di sanzioni e interessi” che, in molti casi, supera i 600 euro per ogni vettura a cui si fa riferimento.

Tutto in regola, o quasi. Infatti ai concessionari viene chiesto il pagamento del superbollo per le vetture che sono state cedute dal precedente proprietario al salone e che sono in attesa di una nuova immatricolazione.

giacomo marini-2“In questi casi - spiega l’avvocato Giacomo Marini, esperto tributarista del Foro di Roma - si parla di esenzione fiscale. Ossia, quelle tasse non sono dovute, come nel caso di un'auto nuova che si trova in esposizione nel salone in attesa di essere venduta”.

Il legale sta valutando assieme ad alcune società la possibilità di presentare ricorso contro gli accertamenti del Fisco.

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