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Canile di Colleluna, la procura indica 99 testi: rischio prescrizione

Nuova udienza al tribunale di Terni per il procedimento sulla gestione della struttura: il tribunale chiede di ridurre il numero

Dopo quattordici udienze preliminari e diversi rinvii anche a causa della pandemia, i tempi per il processo per la gestione del canile di Colleluna sembrano ancora lunghi. Nell’ambito dell’ultima udienza infatti la procura di Terni ha presentato una lista di 99 nomi con la richiesta di ascoltarli come testi. Una lista che evidentemente rischia di allungare ulteriormente la discussione, con il rischio di prescrizione che si avvicina.

Dopo i 25 nomi presentati dalle difese dei 14 imputati, ecco dunque che la discussione davanti al collegio dei giudici vedrà protagonisti anche numerosi testimoni che racconteranno la propria versione dei fatti su richiesta degli inquirenti. Una lista che probabilmente verrà ridotta, verosimilmente fino alla metà, come richiesto espressamente dai giudici nell’ultima udienza. Il collegio ha indicato anche una programmazione delle prossime udienze per l’escussione dei testi di entrambe le parti, a cominciare da dicembre.   

Secondo quanto ricostruito dalla procura di Terni, i quattordici imputati avrebbero, a vario titolo, preso parte ad una gestione del canile di Colleluna ritenuta non trasparente nel periodo tra il 2012 e il 2013, riguardo alla possibilità di tenere cani di privati in quella struttura comunale. Alla sbarra sono finiti diverse figure, tra cui veterinari, responsabili del canile, rappresentanti di associazioni che si occupano della gestione della struttura e anche funzionari del Comune di Terni. Le accuse mosse nei loro confronti parlano di truffa, esercizio abusivo della professione e abuso d’ufficio. In particolare, in merito all’esercizio abusivo della professione, gli inquirenti contestano un episodio in cui uno degli imputati avrebbe “somministrato farmaci a cani svolgendo abusivamente la professione di veterinario”, come si legge negli atti del processo.  

Accuse su cui, nelle precedenti udienze, le difese, rappresentate tra gli altri dai legali Francesco Mattiangeli, Roberto Spoldi e Francesca Carcascio, hanno sollevato diverse eccezioni. Una in particolare ha puntato l’attenzione sulla richiesta di rivalutazione dell'ipotesi di abuso d’ufficio, anche in relazione alle ultime sentenze della corte di cassazione. 

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