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Cronaca

Coronavirus, le proiezioni dell’esperto: potremmo arrivare a 1.300 morti e oltre 230 pazienti in rianimazione

L’ingegner Fortunato Bianconi, del nucleo di valutazione epidemiologica della Regione Umbria: “Tutto dipende dal tempo per cui verranno prorogate le misure di contenimento”

Due scenari. Il migliore: 107 pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva entro il 19 marzo. Il peggiore: 237 posti in rianimazione ad inizio maggio. Sono alcuni dei dati contenuti nelle proiezioni elaborate dall’ingegner, Fortunato Bianconi, del nucleo di valutazione epidemiologica della Regione Umbria, così come riportato in un articolato pubblicato questa mattina – 23 febbraio – dal Corriere dell’Umbria.

Secondo le stime di Bianconi, i ricoveri potrebbero arrivare a 755 verso la metà di marzo, con un picco di 1.139 a inizio di maggio. Sempre in questo scenario, che prevede 237 pazienti in terapia intensiva a maggio e 139 a metà marzo, i morti potrebbero arrivare a 1.345, circa 420 in più di adesso.

Nello scenario “migliore” invece, i decessi arriverebbero a 1.305 (383 in più di ora), mentre i ricoverati a 516 nel momento di carico di picco attorno al 6 marzo e a 506 dopo circa due settimane. Per la terapia intensiva invece, in quel caso, i pazienti dovrebbero raggiungere il loro apice di 107 a metà marzo.

Al quotidiano regionale, Bianconi spiega che “nelle prossime previsioni forse potremo avere numeri migliori, ma tutto dipende dal tempo per cui verranno prorogate le misure di contenimento. Perché altrimenti, l’unica altra variabile davvero incisiva sull’andamento delle curve di ospedalizzati e decessi, potrebbe essere un’accelerazione della campagna vaccinale, che però presupporrebbe aver molte più dosi”.

“Quando ho elaborato queste proiezioni (15 febbraio, ndr) le due possibilità le ho considerate equiprobabili, c’era profonda incertezza - dice Bianconi - adesso, con le misure in atto, tendo a pensare che lo scenario migliore sia quello forse un po’ più probabile, lo spero. Ma si devono mantenere le mitigazioni, almeno per un po’”.

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