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Cronaca Via San Lucio

Lite a San Lucio per il parcheggio: “Ecco come sono andate davvero le cose”

Terni, la madre del ragazzo denunciato racconta: è stato l’altro ad iniziare la discussione, mio figlio non ha minacciato nessuno con il coltello

“Adesso vi racconto come sono davvero andate le cose ieri a San Lucio”. A parlare è la madre del ragazzo di ventisette anni che è stato denunciato dai carabinieri di Terni con l’accusa di minaccia aggravata. Secondo la ricostruzione degli investigatori, il giovane avrebbe puntato un coltello con una lama lunga 20 centimetri contro un 35enne marocchino al termine di una lite per un parcheggio.

“Avevo appena parcheggiato la mia macchina sotto casa – racconta la donna – quando ho sentito il magrebino che borbottava. Io mi stavo avviando alla porta, ma lui continuava a lamentarsi. Allora mi sono girata e gli ho chiesto cosa non andasse. Lui mi ha risposto che avevo posteggiato male la macchina, che avrei dovuto metterla più indietro perché così non riusciva a passare con il suo scooter”.

Secondo la versione della donna, non avere assecondato le richieste del magrebino hanno fatto scattare la sua reazione. L’uomo ha dunque iniziato ad inveire, con insulti e minacce.

“Mio figlio era in casa, erano le 13.40 e stava preparando da mangiare. Sentendo le grida, si è affacciato alla finestra per vedere cosa stesse accadendo. Il coltello lo aveva in mano perché stava affettando il pane, ma quando si è affacciato, lo aveva addosso al corpo”. Circostanza, questa, che la donna sottolinea più e più volte nel corso del suo racconto.

Il giovane prende dunque le difese della madre e anzi cerca di convincere l’uomo a lasciar perdere. Il magrebino però non molla, continua ad insultare e a minacciare. “Ma perché non te la prendi con me invece che con mia madre?”.

La frase accende ancora di più gli animi. “Scendi, ti faccio vedere chi sono io. Vieni dietro i cespugli che ti ammazzo”. Queste le frasi che la donna ricorda d avere sentito. “A tutto questo – aggiunge – ha assistito anche l’altro mio figlio di quindici anni”.

Una storia completamente a rovescio rispetto a quella che invece emerge dalla ricostruzione dell’Arma. L’epilogo vede il magrebino che tenta di entrare nella casa della donna per sferrare un pugno contro il figlio. Ed è in questo momento che la moglie dell’uomo sarebbe caduta, ferendosi, nel tentativo di trascinarlo via.

A questo punto intervengono i medici del 118 e i carabinieri, che ascoltano le testimonianze e sequestrano il coltello. “Ma l’hanno preso nel portapane, dentro casa”, aggiunge la madre del ragazzo denunciato. Sottolineando: “Anche io mi sono fatta male. Oggi ho mal di schiena e muovo male una gamba. Ma non sono andata al pronto soccorso. Ho un marito, tre figli. E ho da fare con questa brutta storia che ci è venuta addosso”.  

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