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Cronaca Amelia

“Fai il bonifico e riavrai la caldaia”, i lavori in casa diventano un incubo: idraulico condannato

I preventivi, alcuni interventi e poi le minacce nonostante gli acconti versati dal proprietario della casa nel centro storico di Amelia: la sentenza del tribunale di Terni e la conferma in Appello

A far scattare le indagini coordinate dalla procura della Repubblica di Terni, un messaggio in particolare, questo: “Ascoltami, poi non ti scrivo più: se vuoi la caldaia, fai il bonifico. Dopodiché torno ad installarla”. Sotto inchiesta è finito un idraulico di Amelia, condannato in primo grado dal tribunale di Terni con una sentenza confermata dalla Corte d’appello di Perugia: un anno e due mesi di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali più un risarcimento danni da 9mila euro oltre alle “rifusione delle spese di rappresentanza e assistenza della parte civile” per 1.700 euro.

La vicenda ha inizio fra maggio e giugno del 2019 quando il proprietario di un appartamento nel centro storico di Amelia contatta l’artigiano per l’esecuzione di alcuni lavori, tra cui la sostituzione della caldaia “ed altri lavori – scriveva il pm Barbara Mazzullo nella citazione a giudizio immediato - per un importo complessivo di 5.575 euro di cui il 60% (3mila euro) veniva pagato il 5 giugno 2019 e il residuo avrebbe dovuto essere saldato entro 15 giorni dal collaudo”.

Il successivo mese di luglio vengono concordati altri lavori per un valore complessivo di 2.170 euro, per i quali “veniva corrisposta la somma di 3.000 euro il 26 luglio”, lasciando così “un credito residuo pari a 1.920 euro”.

È ad ottobre dello stesso anno che la situazione – inspiegabilmente – prende una piega imprevista fino a quando, come riportato nella querela presentata dal proprietario dell’immobile (assistito dall’avvocato Mario Murano del foro di Roma) l’artigiano invia il minaccioso messaggio whatsapp, dopo essersi introdotto nell’appartamento per impossessarsi della caldaia.

“Preso atto dello sconforto per quanto accaduto e soprattutto dal timore di non potere garantire alla mia famiglia la fruizione di acqua calda e riscaldamento – scriveva l’uomo nella denuncia - specie con il sopravvenire della stagione invernale con i primi freddi, non ho avuto altra scelta se non quella di effettuare un ulteriore bonifico bancario di duemila euro”.

Duemila euro che non sono serviti a riavere la caldaia e a vedere l’ultimazione dei lavori, che sono però costati all’idraulico il procedimento penale, la condanna in primo grado e la successiva conferma in Appello al termine dell’udienza che si è celebrata lo scorso 27 febbraio.

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