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“Virus e crisi, si rischia un crollo dell’occupazione senza precedenti”, arriva il buono umbro per il lavoro: cos’è e a chi spetta

Nel 2020 persi settemila posti di lavoro, la Regione dà il via libera alla proposta dell’assessore Fioroni: soldi per la formazione e per i tirocini, incentivi alle aziende che assumono. Tutti i dettagli

Se il 2020 è stato un anno nero per l’occupazione, il 2021 rischia di andare anche peggio, sconquassato dagli effetti nefasti della crisi economica innescata dalla pandemia da Coronavirus. Ne ha preso atto la giunta regionale dell’Umbria che, su proposta dell’assessore allo sviluppo economico Michele Fioroni, ha dato il via libera all’introduzione del Bul, il buono umbro per il lavoro, uno strumento attraverso il quale cercare di intercettare una serie di categorie “fragili” e accompagnarle in un reinserimento nel mondo dell’occupazione.   

“Nel 2020 sul mercato del lavoro umbro, così come su quello nazionale – è scritto nella relazione istruttoria che accompagna la delibera ratificata nella giornata di ieri, 21 aprile - sono ben visibili gli effetti della crisi economica conseguente l’emergenza epidemiologica da Covid19, con un importante calo dell’occupazione (-7.000) che, dato il blocco dei licenziamenti, ha riguardato unicamente la componente flessibile”.

“Davanti a scenari di caduta del valore aggiunto dell’ordine del 10% previsto nel documento economico e finanziario anche per l’Umbria (…) è assai facile prevedere un crollo dell’occupazione senza precedenti che rischia di raddoppiare l’attuale numero di persone in cerca di lavoro” che potrebbe aumentare anche di 15mila unità.

È questo lo scenario che fa dire a Palazzo Donini che “davanti a tali numeri, le politiche per il lavoro hanno un ruolo chiave”.

Per questo, “si prevede l’istituzione del buono umbro per il lavoro (Bul) da rilasciare ai disoccupati e spendibile a scelta del lavoratore presso i vari organismi accreditati che compongono la rete pubblico-privata per i servizi al lavoro integrata dagli organismi accreditati alla formazione per l’erogazione delle misure formative. Le misure che lo compongono sono l’orientamento, l’accompagnamento al lavoro e l’eventuale formazione mirata all’inserimento lavorativo, anche mediante tirocini extracurriculari e può essere accompagnato da incentivi all’occupazione definiti in funzione della profilazione e del grado di occupabilità dei soggetti interessati”.

A chi spetta

In base a quanto illustrato dalla delibera, “potranno beneficiare delle misure di politica attiva previste del Bul (…) gli iscritti ai centri per l’impiego (Cpi) umbri quali disoccupati che siano giovani tra i 18 e i 29 anni privi di lavoro e non impegnati in percorsi scolastico-formativi; percettori di Naspi a seguito di licenziamento collettivo, di licenziamento individuale e ulteriori modalità che consentano l’accesso alla Naspi che non beneficiano dell’assegno di ricollocazione; percettori di mobilità in deroga per area di crisi complessa; ex lavoratori autonomi che abbiano chiuso la partita Iva a seguito della crisi economica conseguente l’emergenza; altri disoccupati/inoccupati non percettori iscritti ai Cpi Umbri da oltre 12 mesi”. Il Bul sarà disponibile anche per “i lavoratori in Cigs a forte rischio di disoccupazione dipendenti da imprese per le quali è stato attivato un tavolo di crisi a livello nazionale o regionale, che beneficiano della Cigs per crisi o per azioni di riorganizzazione per periodi pari o superiori a 6 mesi; che beneficiano della proroga del periodo di Cigs; percettori di ammortizzatori in costanza di rapporto di lavoro con causale Covid19 e operanti in aziende umbre e che si ritengono a rischio di disoccupazione”.

Come funziona

L’utente è libero di spendere il buono o presso il centro per l’impiego o presso associazione temporanea di impresa che abbia manifestato l’interesse alla partecipazione all’avviso che sarà predisposto da Arpal Umbria.

Centri per l’impiego e aziende di formazione private accreditate riceveranno un compenso per ogni ora di formazione garantita ai titolari del buono. Gli importi sono variabili in base alla durata del percorso e alla sua qualità. “In ogni caso - spiega la delibera – la remunerazione avverrà 50% a processo e il restante 50% solo in caso di conseguimento del risultato occupazionale”, proprio per incentivare a costruire progetti che garantiscano una occupazione.

Ai titolari di Bul sarà invece riconosciuta una “indennità di tirocinio mensile pari a 500 euro/mese da erogare ai destinatari finali direttamente da parte dell’Ati, attività per la quale sarà prevista una specifica remunerazione a processo, oltre alla remunerazione della promozione dello stesso con importo variabile tra 200 e 500 e euro” che “non sarà riconosciuta nel caso in cui un tirocinio si trasformi in un contratto di lavoro entro 30 giorni dalla fine dello stesso essendo sostituita dalla remunerazione dell’accompagnamento al lavoro”.

Infine, una parte delle risorse complessive, pari a 2 milioni di euro, “sarà riservata al finanziamento degli incentivi all’assunzione riconosciuti alle imprese che assumeranno i lavoratori destinatari del Bul con contratti a tempo indeterminato o in apprendistato”. L’importo degli incentivi sarà “variabile e differenziato in base al target e alla classe di profilazione e subordinatamente al raggiungimento dell’obiettivo del mantenimento occupazionale per 12 mesi. Tale incentivo, nel caso di disabili la cui assunzione avvenga al di fuor dell’obbligo, può raggiungere l’importo massimo pari a 12mila euro”.

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