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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Futuro Ast, regge il pre-accordo Governo-Tesei-Arvedi: ecco le tappe dal piano industriale al finanziamento

Confermata la strategicità dell’azienda non solo per l’Umbria, ma anche in una prospettiva di interesse nazionale, soprattutto per ciò che concerne l’acciaio Inox

Se per i sindacati il viaggio a Roma è stato definito non positivo, una mezza fumata nera, per la squadra della Presidente Tesei che guida l'Umbria invece l'incontro  di questa mattina sul programma AST presso il Ministero delle imprese e del made in Italy è andato a buona fine e si stata andando per la strada giusta. Sul tavolo delle trattative erano seduti: oltre agli apicali della Regione, i sindacati,  il Ministro Urso, il suo capo di gabinetto Eichberg, il capo della segreteria tecnica Calabrò, i dirigenti del Ministero dell'ambiente, l’amministratore delegato di FinArvedi Mario Arvedi Caldonazzo, l’amministratore delegato di AST Menecali. Il bicchiere è decisamente mezzo pieno come confermato da Regione, Governo e dallo stesso Arvedi a nome della super-azienda ternana. Le prospettive future sono positive anche se c'è ancora molto da fare. 

IL RACCONTO

Dall’incontro è emerso il superamento delle difficoltà tecniche di accesso ai fondi utili al cofinanziamento parziale del Piano Industriale per la decarbonizzazione ed il rilancio industriale di AST da un miliardo di euro, sostenuto con più di 700 milioni dal Gruppo Arvedi e che porterà il sito ternano ad essere uno dei player di riferimento in Italia ed in Europa della siderurgia. L’azienda ora dovrà presentare, entro la mattina del 30 giugno, la domanda di accesso alla finanza agevolata, cui seguirà, con un dettagliato cronoprogramma, la firma dell’accordo.

Le risorse comunitarie che sosterranno in quota parte il piano dovranno essere rendicontate entro il 2026, per tale ragione la proprietà Arvedi ha già provveduto a sostenere alcuni impegni per non farsi trovare impreparata e rispettare così le rapide tempistiche di attuazione del Piano stesso.

La presidente Tesei ha ribadito la strategicità dell’azienda non solo per l’Umbria, ma anche in una prospettiva di interesse nazionale, soprattutto per ciò che concerne l’acciaio Inox - dove rappresenta uno tra i primi 4 produttori in Europa - tubi, fucine e lavorazione del magnetico il cui ritorno della produzione significa giocare da Terni un ruolo da protagonisti nella rivoluzione che sta portando l’auto elettrica.

La Presidente ha inoltre sottolineato come il Piano industriale preveda quel fondamentale percorso di decarbonizzazione del sito ternano che avrà un forte impatto positivo sull’ambiente, risolvendo ataviche problematiche della conca ternana. Proprio Arvedi Caldonazzo ha confermato che sul modello di Cremona, sito del Gruppo Arvedi unico al mondo certificato carbon neutral, nel piano industriale di AST sono previsti 86 milioni di investimenti dedicati al piano ambientale.

Arvedi Caldonazzo ha spiegato che entro la scadenza del 30 giugno l’azienda inoltrerà  la domanda di accesso alla finanza agevolata e, nel confermare la quota di investimento privata, ha confermato i livelli occupazionale con eventuale  possibilità di crescita nel corso della realizzazione del piano industriale, le cui tempistiche sono state giudicate compatibili con l’iter che si sta seguendo.

Il Ministro Urso nelle conclusioni ha spiegato che il prossimo step, dopo aver ricevuto la domanda da parte dell’impresa, sarà quello di riconvocare il tavolo già i primi giorni di luglio per procedere con i successivi adempimenti formali.

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