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Le aziende che sfidano la crisi, da Kecè guadagna chi vende e chi compra: ecco i segreti del negozio dell’usato

Aperto a Terni da tre anni, fa parte di un network che ha filiali anche a Roma, Napoli, Vasto e Verona. Mauro Losenno: ci prendiamo cura degli oggetti dei clienti e offriamo una vetrina. Come funziona

La seconda vita dell’usato fa guadagnare chi vende e chi compra. È un po’ questa la filosofia di Kecè, network di negozi dell’usato con sedi a Roma, Napoli, Vasto, Verona e da tre anni anche a Terni.

Ad alzare le serrande del grande spazio a due passi da via di Vittorio è stato Mauro Losenno che dalla Capitale si è trasferito nella città dell’acciaio. Era il marzo 2019. Un’era fa, soprattutto se si pensa che in mezzo c’è stato il gigante ed imprevisto spartiacque della pandemia. Che ha modificato le abitudini di tutti. Come ad esempio quella di scegliere l’online. “Si, è vero – dice Mauro – Ci sono tante app che adesso consentono di vendere i propri oggetti usati. Ma noi tutta questa concorrenza non l’abbiamo vista. Forse perché in rete qualcuno è rimasto scottato”.

Kecè Terni, negozio usato

E invece da Kecè si può entrare, guardare, toccare e poi scegliere “dal vivo”. E sugli scaffali c’è un po’ di tutto: l’oggettistica per la casa, il vintage, libri e vinili, oggetti hi-tech, abbigliamento. Con un doppio vantaggio. Per chi decide che di quella cosa può fare a meno e per chi invece proprio di quella cosa aveva bisogno.

Funziona così: il “venditore” porta in negozio il proprio oggetto del quale viene fatta una valutazione che riguarda il suo stato di conservazione e la sua “vendibilità”. “Facciamo una selezione degli oggetti e poi una loro valutazione. Noi siamo degli intermediari – spiega Mauro – Ci prendiamo cura del tuo oggetto, offriamo una vetrina”. L’oggetto viene messo in conto vendita e, nel caso in cui venga acquistato da qualcuno, al proprietario originale viene corrisposta una percentuale che varia dal 50 al 75%. Dipende dall’oggetto: se ad esempio si tratta di un televisore, un computer o uno smartphone e che magari è ancora coperto da garanzia, allora la percentuale sarà più alta. Se si tratta di qualcosa di “lussuoso”, il discorso è lo stesso.

Si entra insomma in una specie di galleria delle occasioni, ma anche di cose preziose. Vecchi vinili, capi d’abbigliamento (“…sanificati”, assicurano da Kecè) a prezzi bassissimi, curiosità. C’è un po’ di tutto, insomma. Soprattutto, una delle merci più rare in questo particolare momento storico: il risparmio.

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