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Economia

Sangemini e Amerino, i sindacati: “Clima di forte tensione”

Cgil, Cisl, Uil e Rsu riaccendono i riflettori sul sito delle acque minerali: “Resta aperto lo stato di agitazione”

“Resta lo stato di agitazione e resta il clima di forte tensione”. Così la Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e Rsu in merito alla situazione lavorativa della Sangemini e Amerino. 

“Si registrano numerose problematiche sul posto di lavoro - scrivono i sindacati - ma, nonostante le nostre ripetute denunce, l’azienda rimane completamente latitante. Si era aperto un tavolo di confronto, che è caduto completamente nel vuoto. Per la correttezza delle relazioni industriali le questioni devono essere gestite sui siti ed è inutile fare salti in avanti senza consultare chi vive le problematiche ogni giorno. Siamo in attesa di un coordinamento nazionale, al quale auspichiamo la partecipazione di tutti i componenti delle strutture compresi i delegati”.

“Per gestire le numerose commesse, che ovviamente costituiscono un aspetto positivo, era stata chiesta da parte dell’azienda la flessibilità. I lavoratori stanno continuando a pagare i sacrifici delle scelte industriali errate degli ultimi anni, per questo si chiedeva un riconoscimento da parte dell’azienda per la mancata contrattazione di secondo livello. Per le prestazioni nelle giornate del sabato i lavoratori si sono resi disponibili ma a fronte del riconoscimento quantomeno delle maggiorazioni previste contrattualmente”.

“Intendiamo chiedere un incontro alla Regione, quale proprietaria delle concessioni ed in vista della scadenza del 2024. Con le istituzioni interessate si era già instaurata un’interlocuzione, di cui chiediamo il rispetto anche in nome del patto per il territorio siglato nell’ottobre 2020 presso il comune di Sangemini”.

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