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Economia

Vertenza Treofan sul tavolo del ministro: “Verificare alternative ad Hgm, servono risorse per la cassa”

Interrogazione di Elisabetta Piccolotti (Alleanza VerdiSinistra) al ministero delle imprese: “Questa incertezza pone importanti criticità per tutto il polo industriale Polymer di Terni”

A che punto è la “notte” della Treofan? A sollevare ancora una volta la necessità di tornare ad illuminare gli esiti della vertenza è l’onorevole Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza VerdiSinistra, che ha presentato una interrogazione parlamentare al ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso.

“La situazione della Treofan ad oggi si conferma purtroppo ancora estremamente critica. Non esistono certezze rispetto alla continuità produttiva e al conseguente destino dei lavoratori della Treofan, considerando che la cassa integrazione straordinaria si concluderà a febbraio 2023. Una crisi che sta mettendo a dura prova la sopravvivenza del polo chimico Polymer e che necessita di costante attenzione”. Per questo, la parlamentare chiede al ministro dello sviluppo economico “il quadro aggiornato della situazione e di come il Governo si sta muovendo per garantire la riapertura delle attività dell’azienda”.

“La società Treofan Terni, azienda del settore chimico specializzata in produzione di film per imballaggi alimentari – ricorda Piccolotti nel documento - è in liquidazione da novembre 2020, dopo un anno di Cigs per cessazione di attività, scaduta a febbraio 2022, la stessa è stata rinnovata per un altro anno in quanto impresa operante in un'area di crisi industriale complessa. Durante il periodo di cassa integrazione straordinaria, sotto la regia del ministero dove è aperto un tavolo di crisi, si sarebbero dovute ricercare le soluzioni più idonee per consentire la reindustrializzazione del sito”.

“Da quanto si apprende, a tutt’oggi, sui programmi di reindustrializzazione non ci sarebbero certezze se non una proposta della società HGM, colosso del settore delle telecomunicazioni, accettata dalla proprietà Jindal tramite il liquidatore, che vorrebbe acquisire gli immobili e reintegrare tutti i lavoratori Treofan. La HGM sembrerebbe orientata a una piattaforma logistica, una linea dedicata al riciclo di apparecchiature obsolete, predisposizione di un team specializzato per la progettazione-realizzazione e manutenzione di reti a banda larga. Questa offerta della HGM prospetta l’acquisizione di tutti gli stabili alla cifra simbolica di un euro, ed inoltre la Treofan dovrebbe provvedere alla sistemazione di tutti gli immobili e bonifica dei terreni secondo la normativa vigente”.

“Nel frattempo – aggiunge la parlamentare - anche in sede ministeriale sembrerebbero sopraggiunte altri interessamenti, anche in continuità con la storia del polo chimico e della Treofan stessa. Al momento, tuttavia, non si hanno ancora certezze in merito ai piani industriali proposti e la cassa integrazione straordinaria si interromperà a febbraio 2023. L’incertezza intorno alla vertenza Treofan inoltre pone importanti criticità per tutto il polo industriale Polymer di Terni in quanto sito polisocietario dove insistono altre realtà come Novamont e BFiT con cui Treofan condivideva importanti attività comuni. Il sito di Terni è un polo chimico con prospettive di sviluppo nel settore delle plastiche e bio plastiche che riveste un settore ancora determinante per il territorio e per il Paese e dunque andrebbe valutato se esistano concrete proposte alternative, avanzate da soggetti industriali solidi, in linea con le potenzialità attuali del sito”.

Piccolotti chiede dunque “se il ministro è a conoscenza dell’esistenza di concrete proposte, alternative a quella già avanzata dalla HGM, maggiormente in linea con le attuali potenzialità del sito, quali siano i tempi per la reindustrializzazione dello stabilimento Treofan e di conseguenza quali iniziative intenda assumere per garantire certezze, in tempi rapidi, per l’intero polo chimico Polymer e soprattutto per la tutela degli attuali livelli occupazionali della Treofan, prevedendo anche gli opportuni finanziamenti per una nuova Cigs, qualora le ipotesi di reindustrializzazione che si intendono perseguire non si dovessero concretizzare prima del mese di febbraio 2023, quando andrà in scadenza la cassa integrazione straordinaria attualmente in vigore”.

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