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Lunedì, 29 Aprile 2024
Notizie dall'Umbria

Il trapper Shiva e la sua crew in carcere a Milano, un mese prima un agguato a Perugia: “Ho riconosciuto alcuni dei suoi: derubato e accoltellato”

La denuncia e il referto medico di un procuratore di artisti che aveva portato in Umbria il cantante milanese nell’ambito di un festival. Il mancato rispetto dei patti alla base della violenza avvenuta davanti a un noto hotel di Ponte San Giovanni. Indagano polizia e carabinieri

Il ricorso alla violenza, anche con armi, da parte del trapper Shiva - in carcere a Milano con l’accusa di doppio tentato omicidio - e del gruppo alle sue dipendenze, non sarebbe un caso isolato ma un possibile modus operandi del clan per regolare certe controversie (concerti saltati, pagamenti non effettuati) o per regolare conti tra gruppi rivali. C’è un’inchiesta a Perugia, con tanto di referto medico e denuncia da parte di un procuratore di cantanti, che potrebbe essere collegata o collegabile con quella milanese. Ma facciamo ordine a questa vicenda.

Il trapper e i suoi uomini sono finiti alla ribalta dopo la chiusura delle indagini sulla sparatoria avvenuta in via Cusago, a Settimo Milanese, la sera dell’11 luglio nella quale sono rimasti feriti da colpi d’arma da fuoco alle gambe due giovani. Tutto era avvenuto davanti alla casa discografica di Shiva. Massima omertà nei confronti della polizia dalle due persone ferite, gli unici rintracciati sul posto. Poi la svolta, grazie alle telecamere e indagini mirate nell’ambiente musicale e degli ultras del Milan.

E da Milano portiamoci ora a Perugia, anzi a Ponte San Giovanni, in un noto albergo del capoluogo umbro. È la sera dell’11 giugno - un mese prima del fattaccio di Settimo Milanese - quando, secondo la denuncia in nostro possesso presentata alla questura di Perugia, un broker musicale campano (una sorta di procuratore che trova concerti agli artisti) viene fermato da un giovane nella hall dell’albergo e trascinato con la forza nel piazzale. Fuori, ad aspettarlo, ci sono sei personaggi. Di questi ne riconoscerà due o tre che farebbero parte della “crew” del trapper Shiva che aveva portato a Perugia, nell’ambito di un festival locale, per un concerto che si è regolarmente svolto quella sera. Nel piazzale sarebbe stato assalito e picchiato con calci e pugni fino a quando si sarebbe trovato un coltello alla gola con una persona (riconosciuta) che gli gridava: “Adesso ti ammazzo, adesso ti ammazzo”.

Fondamentale è stato l’intervento del personale dell’hotel che minacciava di chiamare le forze dell’ordine. Il procuratore musicale è riuscito così a rientrare nella struttura, rifugiandosi nella camera d’albergo. Sarebbe stato derubato del telefono iPhone 12 Pro Max e dei contanti che aveva quella sera (155 euro) oltre che di una delle scarpe perché i suoi aggressori, evidentemente, pensavano che fosse il nascondiglio di altri soldi a disposizione dell’aggredito. La violenza sarebbe stata scatenata dal mancato pagamento al procuratore che a sua volta non ha dato i contanti a Shiva che aveva effettuato il concerto.

C’è stata poi la chiamata al 118 per raggiungere il pronto soccorso (abbiamo i referti medici) dove sono state curate ferite da arma da taglio e traumi al volto e in altre parti del corpo. La prognosi: 15 giorni di riposo. E infine il passaggio in questura per denunciare le violenze subite. Nella ricostruzione ha individuato ben tre elementi, con tanto di soprannomi, a suo dire facenti parte della crew di Shiva. Sull’agguato stanno indagando la polizia e i carabinieri che hanno ascoltato il personale dell’hotel e richiesto le immagini della videosorveglianza. Ora tutto il materiale perugino è stato inviato alla procura di Milano per capire eventuali collegamenti o per verificare il grado di pericolosità di Shiva e del suo gruppetto personale.

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