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Luoghi del cuore, i magnifici tre dell’Umbria: il Rio Grande di Amelia è davanti a tutti

La classifica parziale del censimento nazionale del Fai. Sul podio ci sono anche il belvedere della pineta di Castelviscardo e il borgo di Piaggia

Il Rio Grande di Amelia è al primo posto della classifica provvisoria dell’Umbria dei luoghi del cuore del Fai. “Un luogo di suggestiva bellezza – spiega in una nota il Fondo ambiente italiano - un tempo risorsa economica, oggi ambientale, turistica e sociale”.

I luoghi del cuore è il censimento nazionale – giunto alla decima edizione – promosso da Fai e Intesa San Paolo “per il futuro della bellezza italiana” per cui si può votare fino al prossimo 15 dicembre. SI può votare andando sul sito www.iluoghidelcuore.it.

“Incastonato tra i monti Amerini e con essi sito di interesse comunitario – spiega il Fai - il Rio Grande è un torrente tributario del Tevere che nei pressi della città di Amelia incontra due sbarramenti: una prima diga di monte, detta la Para, che ha generato il lago vecchio, e una seconda di valle, detta dei Finestroni, dalla quale, ricevuto l’afflusso del fosso di Macchie con cui costituisce un ulteriore bacino lacustre, si getta nella valle sottostante. Le dighe sono di grande valore: una è probabilmente tra le poche sopravvissute di epoca romana, l’altra è di origine duecentesca e tra le più antiche dighe ad arco sopravvissute. Grazie ai due bacini, Amelia disponeva di una notevole riserva idrica, venuta meno a causa del loro progressivo interramento, iniziato negli anni Settanta del Novecento con il tamponamento degli scarichi di una delle dighe. I materiali di sedimentazione, non più trattenuti, vengono riversati nel Rio Grande. La mancata manutenzione idraulica ha ridotto l’invaso a pochi centimetri d'acqua e in estate l’alveo è del tutto arido Il ripristino della funzionalità idrica del bacino, auspicato dal comitato Un voto per il Rio Grande, potrebbe consentire il recupero di orti e vivai oggi scomparsi, che per secoli hanno ravvivato le sponde, ma anche il ripopolamento di specie lacustri in passato presenti, ponendo le basi per la nascita di un’oasi naturale e faunistica. La raccolta voti è sostenuta dall’attrice Maddalena Crippa”.

Sul secondo gradino di questo podio virtuale c’è il belvedere della pineta di Castelviscardo, “cuore verde nel centro del paese dal quale si scorge la più bella vista sulla valle del fiume Paglia, una terrazza che spazia su Umbria, Lazio e Toscana. Il punto di vista del Pinaro, elevato e privilegiato grazie alla larga ansa dello stesso fiume, consente di ammirare un panorama che va dal confine viterbese dell’Altopiano dell’Alfina (ben disegnati i contorni del castello del borgo di Torre Alfina), alla larga vallata dominata da Allerona e oltre, verso la zona detta delle Crete, fino a Città della Pieve passando per il verde incontaminato della riserva di monte Rufeno e Selva di Meana (ben visibili i ruderi dell'antico insediamento medievale). Il comitato Pinaro di Castel Viscardo è stato creato per la riqualificazione del Parco come luogo di incontro per il suo inestimabile valore paesaggistico”.

Trai i beni più segnalati vi è ancora il borgo di Piaggia (Perugia), “insediamento medievale situato ai piedi dei Monti Sibillini, tra Norcia e Spoleto, che si trova a quasi mille metri sul livello del mare. Qui l’aria è ancora fresca e pulita come un tempo, ma oggi le case, costruite in pietra, sono quasi tutte disabitate. Molto importante è la sorgente dell’acqua Tullia, che si trova a circa 5 km di distanza. Attraversando i boschi, si può arrivare alle bellissime cascate delle Rote che alimentano il lago del fiume Vigi. Il forte terremoto che ha colpito il centro Italia nel 1997 ha lasciato numerose ferite: tantissime abitazioni sono state dichiarate inagibili e tutto sembra essersi bloccato nel tempo. Il comitato Piaggia auspica che il borgo possa rinascere e per questo, dopo il 2018, torna a promuovere la raccolta voti al censimento de i luoghi del cuore 2020. Il borgo rientra nella classifica speciale Italia sopra i 600 metri”.

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