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Umbria, picchia la moglie con una mazza da baseball e spinge la testa della figlia nel water: a processo

L'uomo sotto processo anche per violenza sessuale nei confronti della consorte

Picchia la moglie con una mazza da baseball e la costringe a fare sesso, poi se la prende con la figlia di lei e le immerge la testa nel water perché non sa scrivere i numeri. Dopo anni di violenza la donna lo denuncia e l’uomo finisce sotto processo.

L’imputato, un 67enne difeso dall’avvocato Chiara Casaglia, è accusato di aver tenuto “comportamenti ripetuti nel tempo e gravemente lesivi della persona e dei principi della convivenza e dell’etica familiare” attraverso i quali “maltrattava la moglie …, anche in presenza della minore …, e la minore stessa, mediante reiterate condotte di violenza fisica e verbale”.

Secondo la Procura di Perugia l’uomo avrebbe posto in essere “atti di prevaricazione, di disprezzo e di abuso” che avrebbero reso impossibile la vita alla moglie e alla figlia, costrette “ad abbandonare il domicilio familiare” e rivolgersi a una struttura protetta.

Le contestazioni all’uomo riguardano le ingiurie e le offese “rivolgendosi a lei in più occasioni chiamandola ‘put…’, ‘mai…’, ‘rumena di mer…’ e ‘analfabeta’ e minacciata, anche di morte”.

Molteplici gli episodi in cui l’avrebbe “picchiata, colpendola con calci e pugni su tutto il corpo ogni volta che la stessa tentava di opporsi al suo volere, in un’occasione mediante l’utilizzo di una mazza da baseball”.

L’uomo avrebbe costretto la donna “a dichiarare ad amici e conoscente” che la minore “era sua figlia, minacciandola, altrimenti, di sollecitare i servizi sociali affinché gliele portassero via” visto che la donna “lavorava in un night club”.

La donna, inoltre, doveva guadagnare bene, visto che l’uomo la costringeva “a consegnargli tutti i proventi del suo lavoro, dietro minaccia di ulteriori percosse”.

L’imputato deve rispondere anche dell’accusa di violenza sessuale “poiché in più occasioni, con violenza consistita nel percuoterla in caso di rifiuto, costringeva la moglie … ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà”.

L’accusa di maltrattamenti riguarda anche i suoi comportamenti nei confronti della minore, allorquando “in un’occasione prendendola per una gamba e mettendole la testa nel water” e in un’altra “immergendole la testa nella vasca da bagno piena d’acqua e urlandole ‘capito come si fa il 5? devi scrivere’”.

Gli episodi contestati sono avvenuti tra il 2004 e il 2016 a Castiglione del Lago, terminando solo quando la donna ha lasciato l’abitazione coniugale. La donna e la figlia si sono costituite parte civile tramite l’avvocato Marco Marmottini.

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