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Stupro alla festa in piscina, ci sono i primi due indagati: contestata la violenza sessuale di gruppo

La procura ha aperto un fascicolo sui fatti avvenuti a Perugia che hanno coinvolto due amiche di Fabriano. Disposta una consulenza tecnica irripetibile

Un 20enne italiano e un 23enne egiziano. Sono i primi due indagati per lo stupro di Perugia, quello che ha visto coinvolte due amiche fabrianesi che avevano raggiunto l’Umbria in treno per partecipare ad una festa con amici conosciuti sui social. Sono i primi sviluppi dell’indagine della squadra mobile perugina su quanto accaduto a Ponte San Giovanni la notte tra il 18 e il 19 luglio scorso.

Una 20enne di Fabriano si era risvegliata sul giardino di una casa con piscina mentre veniva abusata da un giovane, trovato sopra di lei. Un altro ragazzo l’avrebbe tenuta ferma. Molestata anche la sua amica, di 24 anni, che per farla riprendere urlava il suo nome.

Ad iscrivere i due giovani nel registro degli indagati è stato il procuratore aggiunto di Perugia Giuseppe Petrazzini che ha disposto anche una accertamento irripetibile sulla ragazza di 20 anni, la vittima diretta della violenza sessuale. La procura ha incaricato due consulenti tecnici di parte, un medico legale e un ginecologo, che dovranno visitare la giovane fabrianese e accertare la violenza che ha denunciato alla polizia perugina poco dopo i fatti. L'affidamento dell'incarico c'è stato ieri mattina.

Il medico legale incaricato è Laura Panata mentre il ginecologo Giovanni Pomili. I due professionisti si sono presi 60 giorni di tempo per stilare una relazione medica. Il procuratore aggiunto ha chiesto di analizzare anche gli indumenti che la giovane indossava quella notte, si cercano tracce di dna. Le operazioni peritali inizieranno venerdì. I due ragazzi sotto accusa sarebbero quelli che hanno avuto materialmente un atteggiamento più incisivo nello stupro della 20enne: quello che la teneva e quello  che era sopra di lei. I due indagati hanno già nominato due avvocati per essere difesi, sono Massimo Brazzi e Gianni Dionigi. Per il 20enne la difesa ha incaricato un proprio medico legale per seguire l'accertamento irripetibile, è il medico legale Luca Tomassini di Terni. Nessun consulente di parte è stato indicato invece dal legale che tutela la vittima di 20 anni, l'avvocato Ruggero Benvenuto, perché ha fiducia e confida nel buon operato della procura.

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