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Dall'Umbria a Roma per comprare la droga durante il lockdown: “Avevo paura di rimanere senza”

La Cassazione conferma la condanna per possesso di droga e violazione delle norme sul confinamento

Viaggia dall’Umbria a Roma per acquistare la droga, durante il confinamento a causa del Covid, viene fermato, denunciato, multato e condannato. Adesso anche la Cassazione ha confermato la condanna, a carico di un 50enne della provincia di Perugia, a 2 mesi e 20 giorni di reclusione, oltre che al pagamento di 1.067 euro di multa, con pena sospesa.

La Cassazione ha rigettato il ricorso dell’imputato, basato sullo stato di tossicodipendenza, quindi sul consumo personale e sulla paura di rimanere senza a seguito del lockdown imposto per il Coronavirus. L’imputato era stato fermato con un panetto di hashish di circa novanta grammi di peso (dal quale si potevano ricavare 444 dosi singole) e quattro involucri di cocaina, giustificandosi che lo stupefacente era “da consumare nei giorni di fine anno nella propria casa” in Umbria.

Per i giudici sussistono tutti gli elementi di correttezza del procedimento, dalle circostanze dell'arresto al valore ponderale dell'hashish, dalla presenza di involucri di cocaina nella disponibilità di assuntore di sola cannabis alle “addotte giustificazioni in ordine al possesso di sostanza acquistata in Roma, e trasportata in Umbria in periodo, tra l'altro, di limitazioni alla circolazione per l'emergenza sanitaria”.

Ne discende l’inammissibilità del ricorso e la condanna il ricorrente anche al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di 3mila euro in favore della Cassa delle ammende.

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