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San Liberatore, terreno venduto senza modifiche al bando: “Che almeno non ci siano speculazioni edilizie”

Il bando del Comune di Terni è stato prima sospeso e poi riproposto, il Pd di Collestatte: “Si utilizzi l’incasso della vendita per sistemare la strada che porta al parco Batteria e il parcheggio”

Stop and go ma senza modifiche per il bando attraverso il quale il Comune di Terni ha messo in vendita un terreno nella zona di San Liberatore. E ora sono state aperte le buste: “Possiamo solo auspicare che al bando non abbiano partecipato soggetti con scopi di speculazione edilizia”.

“La sospensione – spiega Massimo Leopoldi, segretario del circolo del Partito democratico di Collestatte - era stata richiesta per due motivi: la mancata previsione nella pianta allegata al bando di una fascia di salvaguardia dell’acquedotto e la previsione di vendita del terreno a 4,50 euro al metro quadro, per poco più di 12mila euro”. Un prezzo troppo basso, soprattutto in considerazione del fatto che quel terreno “si trova in una posizione paesaggistica particolarmente di pregio, con vista sulla Valnerina ternana e all’interno del parco fluviale del Nera”, aveva scritto proprio il Pd nella richiesta di sospensione del bando, rilevando che l’area poteva “essere naturalmente ed auspicabilmente appetibile anche per attività di tipo turistico-ricettive”.

Dopo una prima fase nella quale la giunta ha bloccato il bando accogliendo le osservazioni del gruppo dem, “ad agosto, senza alcuna modifica – rileva Leopoldi - il bando è stato ripubblicato tale e quale. Ora sono scaduti i termini di presentazione delle offerte: abbiamo atteso questa scadenza per evitare di interferire con una procedura di gara che l’amministrazione non avrebbe comunque sospeso di nuovo”.

“Registriamo che la giunta non ha ritenuto opportuno accogliere nessuna osservazione. Possiamo solo auspicare che al bando non abbiano partecipato soggetti con scopi di speculazione edilizia. Speriamo invece che abbiano partecipato soggetti che possano valorizzare la frazione di San Liberatore con progetti di rilancio della quale avrebbe un grande bisogno e che abbiano l’accortezza di accogliere la salvaguardia del percorso dell’acquedotto, visto che non lo ha fatto la giunta”, aggiunge il segretario, sottolineando che “la fascia di rispetto è solo citata a parole nel bando, ma non è riportata nella pianta come invece lo sono le fasce di rispetto delle strade di accesso”.

“Proprio in virtù di questa speranza eviteremo di presentare ricorsi, anche se non condividiamo le modalità con le quali è prevista la vendita. Quanto alla scelta di mantenere quel prezzo, non spetta a noi giudicare le motivazioni che hanno spinto gli uffici a confermare quella previsione. Politicamente però avanziamo di nuovo la proposta alla giunta di reinvestire il ricavato della vendita per opere del territorio”.

Il gruppo Pd aveva fatto delle proposte a giugno se il ricavato fosse stato significativo. Oggi, alla luce del “ridotto valore attribuito al terreno”, arriva una nuova proposta: “Si utilizzi l’incasso della vendita per sistemare la strada che porta al parco Batteria, completamente abbandonato e ancora con incongruenze catastali, e venga rimesso a posto il parcheggio che fu realizzato dalla ex sesta circoscrizione Valnerina a servizio del parco stesso”.

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