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Salute

Allarme cancro, diagnosticati 17 tumori ogni giorno: ecco lo stato di salute dei ternani e degli umbri

I tumori maligni sono la prima causa di morte oncologica fra gli uomini mentre il cancro al seno è il “pericolo” più imminente per le donne. Tra 18 e 64 anni un umbro su 4 è fumatore

Sfogliando le oltre ottanta pagine della bozza del nuovo piano sanitario regionale dell’Umbria non emergono soltanto i paletti entro i quali si svilupperà la sanità del futuro. Le prime pagine del documento forniscono infatti una fotografia piuttosto dettagliata su quello che è lo stato di salute degli umbri, elemento fondamentale per delineare le strategie della medicina di domani. Fra i vari dati, ce né uno particolarmente importante: in Umbria nel 2019 (ultimo dato disponibile) sono state registrate circa 6.400 nuove diagnosi di tumore maligno. Ossia, 17 ogni giorno.

Allarme cancro, la situazione

Le malattie cardiovascolari continuano a rappresentare la causa più frequente di mortalità. “Tra i 18-69 anni – è scritto nel Psr - quasi 4 persone su 10 hanno almeno 3 dei fattori di rischio cardiovascolare e solo una piccolissima quota (meno del 3%) risulta del tutto libera dall’esposizione al rischio cardiovascolare noto”. Tra le cause principali di morte nel periodo 2012-2018, si osservano si inseriscono però anche le demenze e “i tumori maligni del polmone, che rappresentano la causa di morte oncologica più frequente e la quarta causa per numero di decessi in assoluto nel genere maschile. I tumori maligni del seno rappresentano la causa di morte oncologica più frequente e la settima causa per numero di decessi in assoluto nel genere femminile. Nello stesso periodo – rileva ancora il Psr - sono aumentate le malattie croniche respiratorie, le malattie infettive e parassitarie, che hanno superato i tumori del pancreas ed i tumori maligni dello stomaco. Sono in aumento anche i decessi causati da influenza e polmonite”.
Per quanto riguarda le nuove diagnosi di tumore, le sedi più frequenti nei maschi sono prostata, polmone, colon-retto; nelle donne mammella, colon-retto, polmone. Nelle donne si osserva un trend in aumento per incidenza e mortalità per il tumore del polmone particolarmente significativo nella nostra regione.

Quanto si vive

In Umbria, la speranza di vita alla nascita e a 65 anni si mantengono superiori rispetto alla media italiana, anche se nel 2020, come nel resto del Paese, c’è stato un calo rispetto al 2019 a seguito della pandemia.   Calo che segue un trend di costante decremento cominciato nel 2013 e innescato da uno “squilibrio legato a dinamiche demografiche deboli sul versante del ricambio della popolazione. Nel 2020 – dice ancora il piano sanitario - la pandemia da Sars CoV-2 ha accentuato tali dinamiche: dal primo gennaio 2020 al primo gennaio 2021, la popolazione umbra è passata da 870.165 a 865.013 abitanti, con un decremento di 5.9 x 1000 residenti. La distribuzione della popolazione, inoltre, è disomogenea all’interno del territorio regionale, con zone ad alta densità demografica (distretto del Perugino) e zone dove la popolazione è molto più ripartita (distretto della Valnerina). Costante è anche l’invecchiamento della popolazione: nel 2020 la popolazione anziana rappresentava il 26,2%, rispetto al dato nazionale del 23,5%. Percentuale, in costante aumento, che colloca l’Umbria tra le regioni più anziane d’Italia. Anche la distribuzione di tale popolazione presenta una ampia variabilità di allocazione nel territorio regionale, andando dal 23,9% del distretto dell’Assisano, fino a raggiungere la sua maggior concentrazione nel distretto dell’Orvietano con il 29,9%.

I fattori di rischio

In Umbria, l’eccesso ponderale (obesità e sovrappeso) riguarda un bambino su 3, 2 adulti su 5 e 3 anziani su 5. Ad essere più esposti al fattore di rischio sono gli uomini di 65-74 anni. Le disuguaglianze incidono per le donne in tutte le classi di età, soprattutto per quelle nella fascia 30-44 anni. “Eliminando le disuguaglianze – rileva il piano - il rischio di mortalità per il fattore sovrappeso si ridurrebbe per le donne di 55-64 anni del 2,3% e per le donne di 65-74 anni del 2,4%.

Tra gli elementi da bollino rosso, il fatto che l’Umbria presenti “la più alta prevalenza di fumatori: tra i 18-69 anni, infatti, circa uno su 4 è fumatore, con un trend stabile e comunque in controtendenza rispetto al dato nazionale in costante diminuzione. La percezione del rispetto del divieto di fumo nei locali pubblici e nei luoghi di lavoro e la percentuale di case libere da fumo – dice il piano - sono sotto la media italiana. Per quanto riguarda l’abitudine al fumo, ad essere più esposti al fattore di rischio risultano gli uomini di 30-44 e 45-54 anni. Le disuguaglianze incidono soprattutto per le donne nella classe di età 30-44, per gli uomini maggiormente nella classe di età 65-74, ma significativamente anche in quelle 45-54 e 30-44 anni. Eliminando le disuguaglianze il rischio di mortalità per il fattore abitudine al fumo si ridurrebbe per gli uomini di 30-44 anni del 6,8% e per quelli di 45-54 anni del 7,8%”.

Altro “killer” silenzioso è l’alcol: “Il consumo di alcol a maggior rischio e il consumo binge sono in Umbria più alti della media nazionale. Molto bassa è l’attenzione degli operatori verso tale problema. Sia l’abitudine al fumo che il consumo di alcol sono più diffusi tra i giovani, gli uomini e le persone con istruzione media”.

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