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Lunedì, 29 Aprile 2024
Orvieto Orvieto

“L’amore che ama la libertà altrui più della propria” sarà il protagonista delle infiorate di pentecoste 2024

Il tema scelto dal Comitato cittadino dei quartieri di Orvieto sulla base dei bozzetti realizzati dagli studenti delle classi seconde e terze del liceo artistico “L.O. Valentini”

Scelto e presentato il tema che animerà le infiorate di pentecoste 2024 a Orvieto, sulla base dei bozzetti ideati e realizzati dagli studenti delle classi seconde e terze del liceo artistico “L.O. Valentini”. Alla presenza della dirigente scolastica, professoressa Cristiana Casaburo, e dei docenti coinvolti, il vescovo Gualtiero Sigismondi, ha incontrato gli studenti e avviato insieme a loro un percorso di riflessione che sfocerà appunto nei bozzetti prima e nelle infiorate poi.

Lo spunto di riflessione è stato un versetto del vangelo di Giovanni: Nell’amore non c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell’amore.

“È l’amore delle relazioni forti, intriso di autenticità e di sincerità, di lealtà e di fedeltà, l’amore che non è fatto di sole emozioni ma è un dono di libertà – spiegano gli organizzatori del Comitato cittadino dei quartieri - l’amore che ama la libertà altrui più della propria, fino a diventare garanzia della libertà altrui, responsabilità per la libertà altrui. Non conosce il possedere questo tipo di amore, non si appropria della libertà dell’altro ma anzi la alimenta. Esclude la costrizione, il possesso esclusivo, la chiusura agli altri, che trasformano il rapporto in una prigione emotiva, in cui le giornate si consumano tra gelosie e dubbi, aneliti di libertà e ricatti emotivi, senza più comprensione dell’altro, delle sue esigenze, dei suoi desideri. Ecco perché non è compreso il timore in questo scambio dialogico. È la fiducia che conduce, insieme all’accogliere l’altro senza giudizio e senza pretendere, al superamento della solitudine, alla cura e al rispetto, in quel toccare senza toccare modulato da un abbraccio, che non costringe ma sostiene nel volare. La mèta è la gratificazione dei soggetti coinvolti, la loro crescita come persone, libere e serene, in tutte le dimensioni che compongono l’essere persona”.

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