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Acciai Speciali Terni, Daniela Rondinelli: “Fiducia e prospettive di investimento anche per il rilancio della città”

L’eurodeputata del Movimento Cinque Stelle: “I competitor asiatici possono rappresentare un problema in termini di concorrenza sleale”

Una giornata di interlocuzioni e confronti per Daniela Rondinelli. L’Eurodeputata del Movimento Cinque Stelle ha infatti incontrato i rappresentanti sindacali territoriali per affrontare il tema di Acciai Speciali Terni, tra procedura antitrust e scenari futuri. Alla conferenza stampa che ne è seguita hanno partecipato i consiglieri comunali pentastellati Luca Simonetti, Valentina Pococacio, Federico Pasculli ed il consigliere regionale Thomas De Luca. Quest’ultimo è intervenuto, presentando l’iniziativa: “L’attenzione verso Ast è massima, attraverso un dialogo costante a livello territoriale ed europeo”. Secondo Daniela Rondinelli: “Il sito ternano rappresenta un’eccellenza della produzione italiana, anche a livello continentale. Questo legame si esplicita mediante i temi dell’approvvigionamento, autosufficienza e capacità di produrre risorse per il nostro fabbisogno. Il tema della siderurgia è portante. Un piano strategico vuol dire guardare ad un futuro sotto il profilo della ripresa, poiché l’acciaio è un materiale essenziale. Transizione verde ed ecologica sono i capisaldi sui quali focalizzare l’attenzione”.

Un obiettivo ormai chiaro è quello di arrivare alla produzione di zero emissioni, per ciò che concerne CO2, nel 2050: “Occorre capire se l’acquirente vuol dedicare investimenti sia all’assetto produttivo che sotto il profilo sociale ed ambientale. Ed in tal senso sembra che tali presupposti ci siano anche perché la siderurgia ha un impatto sulle emissioni di CO2. Inoltre anche monitorare come verranno gestite le scorie, dato che le discariche sono arrivate a livello di saturazione. Produrre acciaio in ambito europeo necessita grandi investimenti ed un processo di transizione che richiede anni, oltre partecipazione attiva in termini di formazione, dei lavoratori”. L’incontro con le parti sociali: “L’auspicio, da parte loro, è di un rilancio che coinvolga la città. Ho avvertito un senso di fiducia anche se, naturalmente, i punti di vista emersi sono molteplici. In particolare – ad esempio - gli impianti necessiterebbero di investimenti. Non si conosce al momento l’assetto societario. Senza dimenticare la questione centrale relativa all’ambiente”.

Il futuro prossimo di Acciai Speciali Terni non può prescindere dal pronunciamento dell’antitrust: “Lo scorso mese di maggio c’è stato un incontro con Margrethe Vestager. Abbiamo attivato e sensibilizzato la commissaria sottoponendo le preoccupazioni del territorio. Ci siamo spesi come Movimento Cinque Stelle per mantenere il sito nella sua completezza. C’è stata un’altra interlocuzione, lo scorso 14 luglio, concernente lo scambio di quote di carbonio. La presidente Ursula Gertrud von der Leyen ha accolto la nostra istanza. L’auspicio è che questa azienda abbia una dimensione internazionale. Dai primi elementi l’intento sembrerebbe proprio quello di rilanciare il sito produttivo, attraverso un processo di crescita”. Capitolo competitor asiatici: “Possono rappresentare un problema, in termini di competitività, non solo nella produzione di acciaio. Le normative sono diverse, sotto molteplici aspetti, ed il lavoro da fare è quello di garantire una concorrenza leale”. Anche Federico Pasculli ha parlato di Ast come: “Asset importante ossia la più grande industria del territorio. È fondamentale tutelare l’azienda anche per la concorrenza che proviene dall’oriente. L’ipotesi di rilanciare il magnetico – ha concluso il capogruppo – potrebbe essere letta anche in ottica di core business. La proprietà italiana rappresenta sicuramente un valore aggiunto”.

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