rotate-mobile
Attualità

Addio Gigi, il ricordo di Serena Iannicelli, giornalista Rai di Lugnano: "Dobbiamo ricordarlo con un sorriso"

Serena Iannicelli è stata giornalista della Rai. Da qualche anno è cittadina di Lugnano. Il suo è un ricordo dell'artista molto personale che racconta i suoi esordi e uno dei suoi lati privati.

Serena Iannicelli è stata giornalista della Rai ai tempi d'oro dell'azienda televisiva. Ha lavorato e collaborato gomito a gomito con i più grandi artisti italiani. Da qualche anno è cittadina di Lugnano in Teverina. Il suo è un racconto molto personale, che parla degli esordi di Proietti e di uno dei suoi lati privati. 

"Gigi Proietti, Mandrake, era anche un ottimo musicista. Lo conoscevo da quando ero bambina nella coda degli anni ‘60 , e mia zia mi portava a sentire il jazz in un garage di Trastevere.

Verso mezzanotte l’inglese proprietaria del posto, che si chiamava “Il nocciolo”, offriva una fetta di crostata fatta da lei ( terribile…) come fine spettacolo. Proietti arrivava allora, sempre accompagnato da qualche donna bellissima. "Aó, mo che so arrivato ve ne andate tutti?!". Era un giovane attore, non ancora famoso, ma magnetico.

Saliva sul palco col suo clarinetto mentre gli altri musicisti stavano rimettendo a posto gli strumenti. "Gigi, so' stanco, domani lavoro. Potevi vení prima..." Ma lui cominciava a suonare qualche tema jazz che aveva in mente e, magia della musica, gli strumenti tornavano fuori dai foderi. Iniziava così una jam session, che poteva finire dopo un’ora o tre e che già da allora mi incantava".

Giocatore feroce e serissimo

"Ma Gigi era un protagonista naturale, detestava esser messo da parte in qualsiasi situazione. Arrivava a casa di Nino Castelnuovo dove si giocava a carte fino all’alba e diceva: "Non gioco, mangio qualcosa, ve guardo...". Nino era il mio compagno di scopone scientifico, uno che voleva vincere e se facevo un errore mi spettinava a strilli.

Era un giocatore feroce e odiava chi non prendeva il gioco seriamente. Gigi, finito di mangiare, iniziava l’avvicinamento al tavolo di gioco. Nino lo guardava male, non voleva che ci distraessimo: "Non ho detto niente...però...". E cominciava a raccontare qualcosa che gli era capitato durante il giorno. Era un uomo molto intelligente , divertente, era impossibile non distrarsi, mettere giù le carte e starlo ad ascoltare. Anche Nino si arrendeva".

Una vita bella e generosa

Oggi Gigi se n’è andato ed è un giorno triste, ma nemmeno tanto. Ha avuto una bella vita, è stato molto amato, ma soprattutto ha lasciato un ricordo indelebile sia nell’arte che nelle persone. Nella sua scuola sono passati i grandi attori di oggi, e questa è la sua generosa eredità. Non è passato di qui invano, c’è solo da pensarlo con un sorriso. Anche lui, credo, l’avrebbe preferito.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Addio Gigi, il ricordo di Serena Iannicelli, giornalista Rai di Lugnano: "Dobbiamo ricordarlo con un sorriso"

TerniToday è in caricamento