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Agosto Stronconese, dalla nascita allo sviluppo della manifestazione: “La partecipazione ad Uno Mattina e la storica attività”

Il racconto di Massimo Massoli primo presidente dell’Ente Agosto Stronconese: “Ho dedicato trent’anni della mia vita all’organizzazione della manifestazione”

Una ricorrenza speciale per l’Agosto Stronconese. La manifestazione che lega storia, tradizione, gastronomia e cultura si accinge a spegnere quaranta candeline. Dal prossimo 18 al 28 agosto infatti il borgo accoglierà tutte le iniziative in programma, catalizzando l’attenzione di migliaia di persone, provenienti anche al di fuori della provincia di Terni.

Ad intervenire alla nostra redazione di www.ternitoday.it il primo presidente della storia dell’Ente Agosto Stronconese ossia Massimo Massoli che ha ricoperto tale incarico dal 1982 al 1995: “Correva l’anno 1979 quando iniziammo a pensare, con un gruppo di amici, ad organizzare la festa dedicata al nostro santo patrono. Insieme a Cleto Riommi, Francesco Anasetti, Giampaolo Marinelli e Giovanni Rossi riuscimmo a fondare l’ente, dividere il territorio in tre contrade, costituire i vari regolamenti. Partimmo dunque da una data importantissima per il nostro paese ovvero il 1809”.

Perché proprio il 1809 è spiegato da un passaggio storico: “Un gruppo di venti giovani guidati da padre Angelico Coletti, su mandato del Papa, si recarono da Stroncone ad Assisi per riportare in paese il corpo del Beato Antonio Vici. La traslazione avvenne nella chiesa di San Francesco dopo il ritorno a casa e la successiva festa in piazza per il buon esito della spedizione”. I motivi che spinsero i promotori a dar vita alla manifestazione: “Da una parte la venerazione per il patrono, da sempre motivo di orgoglio per tutta la popolazione. Dall’altra la possibilità di sviluppare il borgo, anche sotto il profilo turistico. Siamo partiti dai costumi e dall’archivio storico. Successivamente abbiamo tirato fuori la sfida alla Berretta che fa riferimento ad un cappello con la visiera. Tale competizione risale al diciannovesimo secolo e si svolgeva fuori dalle mura. Il premio per i vincitori era proprio la berretta. L’abbiamo rivista e trasformata ed è stata piuttosto apprezzata, fin quando si è disputata”.

La suddivisione del territorio in contrade: “Per il centro storico abbiamo pensato alla contrada Castello. Poiché il paese era in piena fase di sviluppo è stato possibile computare Santa Lucia (una frazione ndr) e l’Arco, in un’area limitrofa”. Il trascorrere degli anni: “La festa si allargava sempre di più. Potevamo anche contare su di una regista che veniva da Roma e ci aiutava anche nelle commedie che proponevamo. Ricordo con particolare piacere la partecipazione ad Uno Mattina con i costumanti ed i cavalli. A livello regionale eravamo conosciuti ed apprezzati, tanto da diventare un vero e proprio punto di riferimento”.

Tra le particolarità dell’Agosto Stronconese c’è anche la parte dedicata alla gastronomia: “La taverna era una sola e veniva gestita dalle contrate. Inizialmente c’era La Mola, prima dello spostamento nella piazzetta di San Nicola”. Una precisazione: “La Mola è divenuta poi l’attività a conduzione familiare, poiché l’abbiamo acquistata insieme a mia moglie e rappresenta la prima di ristorazione, a livello temporale, esistente a Stroncone”.

Le soddisfazioni più grandi che ricorda Massimo Massoli: “Siamo partiti da zero, migliorando l’offerta anno dopo anno nella qualità degli spettacoli, delle mostre, dei cortei. Ad esempio, quando terminava il festival di Spoleto, avevamo la possibilità di ospitare due artisti che avevano partecipato alla rassegna. Ho dedicato trent’anni della mia vita all’organizzazione dell’Agosto Stronconese e ne vado fiero ed orgoglioso”. Una doverosa quanto sentita chiusura: “Rispetto al passato vedo meno entusiasmo, da parte degli stronconesi anche perché non tutti partecipano. Il consiglio è di non mollare mai, soprattutto ai ragazzi che si sono avvicendati in questi ultimi anni, ed impegnarsi al massimo perché posso garantire che le soddisfazioni poi non mancheranno".

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