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La Terni del passato e la richiesta "occorre un piano di rimozione da concordare con le compagnie telefoniche”

Il capogruppo di Terni Civica Michele Rossi ha presentato un atto di indirizzo impegnando l’amministrazione ad interessarsi al tema

Una tematica che evoca la ‘Terni del passato’ e riemerge attraverso un atto di indirizzo depositato dal capogruppo di Terni Civica Michele Rossi. Sono decine le cabine telefoniche presenti in centro e nei luoghi della periferia della città. Tuttavia, a seguito della diffusione della tecnologia e dell’utilizzo dei telefoni cellulari, tali strumenti ormai sono andati in disuso.

Secondo il consigliere "quelle rimaste non sono in grado neppure di servire i pochi utenti rimasti, poiché in maggioranza non più funzionanti. Inoltre – prosegue – è possibile constatare la presenza di vetri rotti, porte asportate, telefoni divelti, sporcizia ovunque e scritte alle pareti. Rifugio di sbandati ed utilizzate a volte come pubblici orinatoi”.

Ed ancora "il piano di smaltimento ne prevedeva la rimozione con un ritmo di 30mila l'anno. L'obiettivo non è stato mai raggiunto e tali strutture inservibili e fatiscenti continuano a rimanere al loro posto. Occorre per questo chiarire a chi tocca tale rimozione se non proprio a chi ha chiesto e ottenuto a suo tempo l'autorizzazione a installarle e che oggi ha il dovere di rimuoverle.  Altre città - nel frattempo - hanno sostenuto alcuni progetti di recupero e riuso (come ad esempio le librerie on the road ndr)”.

Per queste ragioni il capogruppo ha impegnato l’amministrazione comunale, mediante un atto di indirizzo, con la finalità di "lavorare ad un piano di rimozione, da concordare con le compagnie telefoniche, cui questi impianti tutt’ora appartengono".  

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