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Coletto lancia l'ipotesi di azienda ospedaliera unica a Perugia. Insorgono le opposizioni in comune e regione

Sta generando fiumi di polemiche l'intervista rilasciata dall'assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, che lascia intendere l'intenzione di mantenere la sola azienda ospedaliera di Perugia nel prossimo piano sanitario regionale

Non sono passate inascoltate le parole dell'assessore regionale alla sanità, Luca Coletto che ha recentemente accennato alla stampa la possibilità, quanto più realistica, di mantenere un'unica azienda ospedaliera regionale all'interno del prossimo piano sanitario.

Sugli scudi i capigruppo di minoranza in consiglio comunale, che rimettono il dibattito nelle mani del sindaco di Terni "Sulla sanità - spiegano i consiglieri del Movimeno Cinque Stelle, Pd e Senso Civico -, Latini dica se vuole fare il sindaco di Terni o gli interessi della Lega e del nord dell'Umbria. È inaccettabile l'intervista rilasciata dall'assessore regionale alla Sanità Coletto in merito al  futuro dell'Azienda ospedaliera ternana.

L'idea di un'azienda unica - proseguono i consiglieri di opposizione - è uno schiaffo alla nostra città e alla volontà espressa unitariamente dal consiglio comunale. Il depotenziamento del Santa Maria di Terni è ancora più inacettabile in questa lunghissima fase di emergenza Covid che ha dimostrato come il servizio pubblico sia fondamentale. È necessario dunque un rafforzamento, non un depauperamento con decisioni ragionieristiche che indeboliscono ancor di più la risposta sanitaria sul territorio:

Poi l'attacco frontale al sindaco, definendo "il silenzio del sindaco Latini e dei consiglieri della Lega non è tollerabile. Dicano chiaramente se stanno con Terni o con Coletto. Terni ha bisogno di un sindaco che faccia gli interessi della città e non quelli del partito.

Sorvoliamo infine sulle dichiarazioni inerenti l'ex Milizia di Terni - proseguono i consiglieri -, struttura che già un anno fa poteva essere allestita con pochi soldi e sopportare la sanità regionale nella battaglia contro il Covid.

Ricordiamo che i moduli inviati dal governo nazionale e dal commissario Arcuri nella nostra regione sono stati allestiti solo poche settimane fa e rappresentano un vero e proprio commissariamento a fronte - concludono - dell'inettitudine della gestione della crisi pandemica da parte della giunta Tesei".

De Luca: "Tesei e Coletto gettano la maschera sull'A.O. di Terni"

Anche il capogruppo del M5S in consiglio regionale, Thomas De Luca, stigmatizza le parole dell'assessore Coletto e parla di dichiarazioni che, nella sostanza, smascherrano le intenzioni della giunta regionale sul destino del nosocomio ternano: "Con assoluta leggerezza e noncuranza – spiega De Luca - l'assessore Coletto motiva questa scellerata e folle decisione con una generica ‘razionalizzazione dei costi’ che avrà come effetto l'allargamento della forbice tra il capoluogo, il Santa Maria di Terni, gli ospedali di comunità ed i territori dell'Umbria.

In una regione in cui per prenotare una visita occorre aspettare mesi - osserva -, invece di procedere ad un'integrazione orizzontale tra USL e aziende ospedaliere di riferimento, la Giunta regionale conferma un autentico saccheggio politico in atto da decenni ai danni dell'Umbria meridionale. Perché questo rappresenta la chiusura dell'azienda ospedaliera di Terni e il suo accorpamento con quella di Perugia. Mentre nel mondo tutti hanno capito che c'è la necessità di riequilibrare la distribuzione dei presidi e delle funzioni sanitarie diffuse nel territorio, qui si pensa ad accentrare”.

“Increscioso – valuta il consigliere di opposizione - anche quanto avvenuto questa mattina durante la seduta di question time dell'Assemblea legislativa. L'assessore Coletto avrebbe dovuto rispondere ad un'interrogazione per chiarire il numero di pazienti in lista d'attesa per intervento chirurgico con previsione di ricovero relativamente agli ospedali sia di Terni che Perugia. Vista l'assenza dell'assessore per non meglio precisati motivi personali, il vice presidente Morroni si è rifiutato arbitrariamente di leggere il documento preparato dagli uffici perché avrebbe rilevato delle incongruenze.

Una grave censura da parte della Giunta - attacca il consigliere regionale -, forse senza precedenti nella storia recente dell'Assemblea, che mira probabilmente a nascondere la realtà di un nosocomio ternano sotto il tiro della Giunta regionale e fortemente depotenziato in termini di personale e risorse. Grazie a chi governa l'Umbria, ormai dai primi giorni di gennaio – conclude - superiamo costantemente e abbondantemente la soglia critica per occupazione delle terapie intensive. Il Santa Maria, di fatto, non eroga più servizi, le assunzioni sono al palo, gli anestesisti promessi non arrivano e assistiamo a un vero e proprio esodo degli operatori sanitari. Proprio oggi la Giunta annuncia la chiusura dell'azienda ospedaliera di Terni. Il piano sembra compiuto”.

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