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Attualità Collescipoli

“Prima l’università, poi i negozi e l’anagrafe e ora il centro sociale: Collescipoli sta morendo”

L’appello del presidente dell’Astrolabio, Giuseppe Rogari: “Il declino del borgo è cominciato con la decisione del Comune di Terni di chiudere la facoltà di economia, ora la situazione è precipitata”

Riceviamo e pubblichiamo in forma integrale un intervento del presidente dell’Associazione culturale Astrolabio di Collescipoli, Giuseppe Rogari, sul declino che sta investendo il borgo di Terni.

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Collescipoli potrebbe essere il luogo ideale per ambientare l’antologia di Spoon River di un centro storico, dove passando per i vari luoghi ci si ricorda di negozi e attività che in questi ultimi anni hanno abbassato le serrande.

Il declino del nostro borgo è partito da una scelta amministrativa del Comune di Terni: la chiusura del corso di economia dell’Università di Perugia, che per dieci anni ha portato prestigio e benessere.

Questo evento non è stato accompagnato da alcun intervento sostitutivo né di valorizzazione. Anzi, da quella data, Collescipoli è cessato di esistere per il Comune di Terni, che ha interrotto tutte le opere necessarie nel campo dei lavori pubblici e della manutenzione.

All’inizio chiusero l’edicola e la pizzeria, poi la tabaccheria e la cartoleria, seguita da alcune attività artigianali. Con la soppressione delle circoscrizioni, venne a mancare anche questo importante punto di riferimento, ma il Comune, non pago, decise di chiudere anche l’ufficio dell’anagrafe.

La nostra associazione, per rivitalizzare il borgo, propose di creare nel chiostro di Santa Cecilia una cittadella della musica, incentrata sull’organo Hermans (primo organo barocco italiano), Jazzit ed altre associazioni musicali. Purtroppo, la giunta Di Girolamo preferì il progetto per realizzare un museo garibaldino (proposto dalla pro loco).

A distanza di un anno si scoprì che non esistevano cimeli da esporre, visto che la famiglia Froscianti non era intenzionata a privarsene.

Sono passati altri anni e non si sono viste nuove iniziative per la valorizzazione del borgo, anzi gli edifici pubblici restaurati dalle precedenti amministrazioni sono in stato di degrado. Il palazzo comunale, il chiostro di Santa Cecilia, le mura castellane necessitano di urgenti manutenzioni.

La Diocesi ha fatto la sua parte in negativo, mettendo in vendita il convento di Santa Cecilia (Conventino) restaurato con i fondi pubblici del Giubileo del 2000, del cui complesso fa parte una delle chiese più importanti del borgo.

piera negOra la situazione è ulteriormente precipitata: è stata depotenziata la stazione dei vigili urbani ed è cessata l’attività di generi alimentari “Da Piera” a causa degli alti costi della Tari ed energetici. Inoltre, il cittadino che volontariamente da tre anni spazzava le vie del borgo, ha deciso di non proseguire in questa attività davvero meritoria.

francoÈ di questi giorni la notizia che ha fatto sobbalzare tutto il borgo: l’unico punto di ritrovo/bar/centro sociale, sta mettendo in vendita le proprie attrezzature e forse presto chiuderà i battenti. Ricordiamo che il centro sociale Collescipoli è riuscito in tanti anni a rimanere aperto con tanti sacrifici, organizzando ogni anno la sagra degli gnocchetti, fornendo un punto di riferimento per tutta la collettività. Il centro sociale negli anni non è stato supportato dall’amministrazione comunale, che gli ha negato anche due piccole stanze del chiostro di Santa Cecilia.

Oggi tutti ci domandiamo se l’amministrazione comunale farà finalmente qualcosa per fermare questa emorragia economica sociale, comprendendo, finalmente, che il centro storico di Collescipoli è una risorsa e non un problema.

*presidente Associazione culturale Astrolabio – Collescipoli (Terni)

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