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Acquedotti colabrodo, progetto da oltre 20 milioni per chiudere le “falle” a Terni e nel Ternano

Il piano del Servizio idrico ammesso a finanziamento dal ministero delle infrastrutture. Sul territorio, ogni cento litri immessi nella rete, se ne disperdono 40

Il ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) nell’ambito del Pnrr ha assegnato 607 milioni di euro a 21 progetti volti a ridurre le perdite di acqua potabile nella rete degli acquedotti. I progetti finanziati consentiranno di attrezzare entro il 31 dicembre 2024 circa 27.500 chilometri di condotte ad uso potabile con strumentazioni e sistemi di controllo innovativi per la localizzazione e la riduzione delle perdite. Entro il 31 marzo 2026 si prevede di estendere tali interventi ad ulteriori 41.700 chilometri di condotte.

In Umbria la differenza tra acqua erogata per usi autorizzati e acqua immessa è pari al 46,8%. A questa quota supera il 41%. Il progetto del Servizio idrico integrato di Terni su mandato dell’Auri - ammesso a finanziamento ma al momento senza risorse per carenza di fondi - riguarda “interventi finalizzati alla riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione attraverso la distrettualizzazione, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti” su tutto il territorio provinciale. Il totale dell’intervento ammonta a 22 milioni di euro, l’importo “ammissibile a finanziamento” è di 21.198.024 euro.

A livello nazionale, sono 11 gli interventi ammessi al finanziamento interessano le regioni del nord e centro (per complessivi 342 milioni di euro, 3 sono in Umbria con gli altri di Umbra Acque e Vus) e 10 quelli del sud (per 265 milioni). Ulteriori 293 milioni di euro saranno assegnati al termine della seconda finestra temporale del bando che si chiuderà il prossimo ottobre, per consentire la partecipazione anche agli ambiti territoriali che hanno nel frattempo individuato il gestore del servizio idrico integrato (come Molise, Calabria, parte della Campania e della Sicilia). Gli interventi Pnrr, previsti per la riduzione delle perdite nel settore idrico (complessivamente pari a 900 milioni di euro) si aggiungono a quelli già finanziati attraverso il programma europeo React-Eu gestito dal Mims, pari a 480 milioni di euro, per l’attuazione di 17 interventi sempre con la stessa finalità in quattro regioni del Sud (Basilicata, Campania, Puglia e Sicilia).

“Il potenziamento e il miglioramento della sicurezza nelle infrastrutture idriche, anche alla luce della crisi climatica, sono una priorità per il nostro Paese, per troppo tempo trascurata. Fin dall’anno scorso il Ministero ha messo in campo ingenti investimenti per complessivi 4,3 miliardi di euro, allo scopo di colmare il gap infrastrutturale rispetto alle esigenze del Paese e tra nord e sud” nota il ministro Enrico Giovannini. In particolare, 2,9 miliardi di euro vengono dal Pnrr, 450 milioni dall’ultima legge di bilancio, 480 milioni dal fondo React-EU e 468 milioni dal Fondo sviluppo e coesione 2014-2020.

“Abbiamo concentrato le risorse su due filoni: la riduzione delle perdite di acqua potabile, indispensabile per assicurare un servizio essenziale per i cittadini, e il miglioramento della sicurezza dell’approvvigionamento idrico, per aumentare la resilienza delle grandi dighe esistenti e la loro funzionalità - ha aggiunto il ministro – Inoltre, gli investimenti sono stati accompagnati da una riforma, prevista dal Pnrr, del sistema di governance per assicurare la pianificazione degli interventi e da un nuove norme che consentiranno anche la realizzazione tempestiva degli interventi dei concessionari che gestiscono le grandi dighe”.

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