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Torre wifi a Gabelletta, audizione in commissione. Intesa su atto di indirizzo: “I cittadini dovevano essere informati preventivamente”

Dibattito nel corso della prima commissione consiliare. L’assessore all’urbanistica Federico Cini: “Con 1800 pratiche edilizie non è facile fornire una pubblicità adeguata anche se comprensibile chiederlo”

Una lunga e animata commissione si è svolta, in presenza, nella sala del consiglio comunale. Sono stati auditi, su richiesta del capogruppo di Senso Civico Alessandro Gentiletti, due componenti del comitato ‘No torre wi-fi di Gabelletta” i quali hanno esposto le loro ragioni, anche a seguito della petizione sottoscritta da circa duecento residenti. Alla fine della seduta è stato votato un atto di indirizzo, all’unanimità, all’interno del quale si impegnano sindaco e giunta: “Ad istituire un tavolo con la Inwit ed il comitato. A richiedere un parere sanitario alla Usl di competenza, relativo all’impatto sanitario dell’antenna. Ad adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, in virtù del principio di tutelare le aree sensibili, ai sensi del Decreto semplificazioni. Infine di farsi promotore, presso Arpa ed eventualmente per il tramite della Regione Umbria, dell’attivazione di un piano di monitoraggio constante sui livelli di esposizione il cui esito sia costantemente pubblicizzato”.

Ad inaugurare gli interventi gli esponenti del comitato presente che hanno chiesto alcune delucidazioni agli assessori presenti. “La mancanza di informazione è un primo aspetto sul quale ci soffermiamo. Il confronto doveva avvenire tempo fa e non a lavori iniziati. Il Comune, in tal senso, dovrebbe tutelare la salute dei cittadini”. L’assessore all’urbanistica Federico Cini ha ricordato come: “La richiesta è pervenuta a fine del mese di febbraio. Successivamente la società ha chiesto un parere ad Arpa che è stato favorevole. Nel contempo i tecnici non potevano divulgare delle informazioni durante l’istruttoria” Ha successivamente spiegato l’assessore Benedetta Salvati che: “Il parere con prescrizioni rimanda alla successiva fase di collaudo. L’altezza del palo è funzionale al campo prodotto, colpisce la cella vicina affinché non trovi ostacoli nelle emissioni".

Nella fase di interventi, da parte dei commissari, la consigliera Valentina Pococacio (M5S) ha affermato: “Ci dobbiamo scusare con i cittadini poiché non sono stati tutelati. Capisco che è stato fatto il tutto a norma di legge ma loro si ritroveranno l’antenna sotto casa”. Il capogruppo di Terni Immagina Paolo Angeletti: “Abbiamo rispettato tutte le norme ma non il buonsenso. Era giusto per i residenti farli partecipi, di tutto ciò, in precedenza”. Anche Alessandro Gentiletti si è conformato alla linea del collega: “Le decisioni non possono essere calate dall’alto. Se da una parte il quartiere potrebbe guadagnarci da un punto di vista tecnologico è necessario monitorare l’aspetto prettamente relativo alla salute”. Ci si è poi avvicinati all’atto congiunto. A tal proposito Francesco Filipponi (Partito Democratico): “Necessario convocare con tavolo con la Inwit al fine di capire le prospettive future. Da un articolo di stampa del 13 settembre i residenti sono venuti al corrente di tale installazione. I lavori sono iniziati ad inizio settimana e, molto probabilmente, potrebbero concludersi entro poche settimane”. Il capogruppo di Terni Civica Michele Rossi ha plaudito alla tenacia e la determinazione con la quale i residenti si sono battuti: “Una battaglia civica sacrosanta. La tematica va affrontata con uno strumento di pianificazione chiaro. Non è possibile lasciare la libertà di collocare questi strumenti ovunque”.

La consigliera Anna Maria Leonelli: “Il Comune si doveva opporre poiché, oltre a preservare la salute delle persone, si rischia la svalutazione delle abitazioni”. Infine secondo il capogruppo del M5S Federico Pasculli: “E’ importante adottare un regolamento che tenga conto delle esigenze e delle volontà dei cittadini”. Ultimo intervento, solo in ordine di tempo, per Federico Cini il quale ha ribadito: “Mi sono limitato a rilevare le evidenze della legge. Sono assolutamente da parte dei cittadini. Tuttavia, sotto l’aspetto prettamente pubblicitario, ci sono 1800 pratiche edilizie e non è facile darne evidenza per ogni singola”. Al termine dei lavori dunque parere concorde sull’atto di indirizzo e chiusura della seduta poco prima delle 18.

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