Coronavirus, oltre 110 mila chiamate ricevute dai carabinieri: “Posso fare attività motoria anche se sono anziano?”

“Buongiorno, posso fare attività motoria anche se sono anziano?”. “Certo signore”. “Bene, e se mentre cammino raccolgo due asparagi mica mi farete la multa?”. Oppure “Buongiorno, posso andare in un altro comune, cioè io sono di Narni. Posso andare a Terni per comprare le crocchette al cane? Sa lui mangia solo quella marca!” Ma anche: “Buongiorno, sono tre mesi che non vedo la mia fidanzata, posso andare a Roma a casa sua?. Non rientra tra le necessità fisiologiche di una persona giacere?”.

Sono alcuni esempi di telefonate gestite e ricevute dalla centrale operativa dei carabinieri. Gli agenti, che operano nelle centrali operative sparse capillarmente su tutto il territorio nazionale, sono la 'voce' del comandante. Quando inviano una “gazzella” in servizio di controllo del territorio su un intervento impartiscono dei veri e propri ordini, non discutibili. Il personale che vi lavora deve essere quindi qualificato per tale importantissimo compito, deve essere sempre attento, aggiornato, avere qualità di leader ma anche conoscere nozioni di psicologia per entrare immediatamente in empatia con il proprio interlocutore.

Tutto ciò è stato maggiormente vero in questo particolare periodo, che stiamo ancora vivendo, di emergenza sanitaria. Un dato meramente statistico consente di comprendere più a fondo la tipologia di lavoro svolto, in questo periodo. Tra la prima e la seconda ondata, la sola centrale operativa di Terni (senza ricomprendere quindi le chiamate giunte a quelle di Orvieto o di Amelia, e neanche quindi quelle giunte presso ogni singolo comando stazione della provincia) ha ricevuto dovuto “gestire” circa 110.000 chiamate, la gran parte delle quali per avere informazioni sulla pandemia.