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Giovane imprenditrice ternana: “La mia attività etica dedicata alla cosmesi naturale. Un percorso di rispetto verso sé stessi e l’ambiente”

Il racconto di Chiara Orsini: “Sin da piccola sono stata indirizzata dalla mia famiglia verso il rispetto dell’ambiente. Stiamo massacrando questo pianeta e non penso che ce ne daranno un altro”

Una scelta di vita sulla quale poi basare anche la propria attività. La giovane imprenditrice Chiara Orsini, nel corso del 2015, decise di inaugurare Edera Eco-Bio Cosmesi ossia una bio-profumeria collocata nel cuore del centro cittadino. Il suo è un percorso di rispetto per l’ambiente, iniziato da bambina, grazie agli insegnamenti della famiglia che ha conservato e traslato nel settore della cosmetica. “Per motivi di studio mi sono trasferita a Ravenna” esordisce alla nostra redazione di www.ternitoday.it. “Successivamente ho lavorato in Toscana dove erano presenti delle attività eco-bio. Quando sono tornata all’ovile, ho pensato di poterne aprire una con determinate caratteristiche”.

Gli studi e la particolarità: “Per fare la diagnostica dei beni culturali c’è bisogno di un approccio chimico, microbiologico che ha suscitato in me interesse, consapevolezza nell’ambito cosmesi. Pertanto, mentre mi occupavo di altro, sono passata ad esaminare l’INCI di ogni singolo prodotto. Ho avuto l’opportunità di potermi informare, stilare una vera e propria lista. Acquistai un quadernino, anche perché lo ammetto che sono poco tecnologica, dove appuntai tutte le tipologie di prodotti analizzati. Il quadernino ha dei disegni che raffigurano delle edere. Pertanto quando ho pensato al nome dell’attività l’associazione è stata piuttosto facile”.

Due motivi principali per abbandonare il lavoro e tuffarsi sulla nuova esperienza imprenditoriale: “Ricoprivo un incarico che collimava con gli studi pregressi. Tuttavia decisi di abbandonare tale occupazione perché i metodi utilizzati per la diagnostica, erano ormai superati. La mia tesi era incentrata su metodi di rimozione alternativi, non invasivi, non chimici e non dannosi per l’operatore e l’ambiente. Si è dunque rafforzata la ulteriore consapevolezza di rispetto per l’ambiente ed il pianeta. Lo stiamo massacrando e non penso che ce ne daranno un altro. Inoltre anche una questione puramente familiare ha ulteriormente accelerato la decisione di puntare sulla bio-profumeria”.

Il percorso etico: “Sin da quando ero piccola ho avuto la fortuna di poter assimilare dei valori importantissimi. Mia madre era molto attenta nella scelta delle verdure, della carne. Si mangiava solo biologico. Sotto certi punti di vista l’alimentazione e la cosmetica sono collegate. Un percorso sostenibile verso sé stessi e ciò che ci circonda. Nel negozio è possibile trovare solo prodotti di cui sono fermamente convinta. Il processo di selezione parte proprio dal quaderno. Uno studio da autodidatta per una valutazione equo-comparabile. Pertanto non ci deve essere alcuna derivazione petrolchimica”.

Le caratteristiche della bio-profumeria: “Tutto ciò che riguarda la cosmetica, a partire dalla cura del viso tra cui make-up, cura del corpo e dei capelli, igiene della casa. L’ultimo passo affrontato è l’inserimento di prodotti plastic free, a zero spreco”. Il rapporto con la clientela: “Inizialmente non è stato facile. Poche erano le persone che conoscevano questa tipologia di prodotti. Molti entrarono a negozio smossi dalla curiosità della nuova attività. All’inizio era un continuo parlare e spiegare. Poi c’è stato un incremento esponenziale, seppur graduale, di consapevolezza da parte dei clienti. Rispetto a sette anni fa, dove magari si parlavano due lingue differenti, le cose sono sicuramente cambiate. La consapevolezza eco-bio sta aumentando anche sui social. Le persone si informano anche autonomamente e ne percepiscono i benefici”.

Infine un giudizio sul commercio in centro, dove è ubicato il locale di Chiara: “Rispetto al 2015 hanno chiuso tante attività, in questa zona, anche forse a causa della pandemia. I ristoranti tengono le redini della via e di conseguenza c’è più movimento la sera. Un’area a vocazione culinaria, dove mi trovo a mio agio, anche grazie al rapporto instaurato con gli altri esercenti. Ho dovuto lavorare tanto, in questi ultimi due anni, per poter mantenere il trend di accrescimento, rallentato a causa dell’emergenza sanitaria. Il mio sforzo è stato quello di offrire dei servizi in più, come ad esempio la consulenza tramite messaggistica e direttamente nel locale. Ho compiuto un passo in più – conclude con un pizzico soddisfazione - per venire incontro alle esigenze del cliente”.

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